La bandiera della Foundation for Environmental Education (Fee) è stata assegnata a 280 località marittime sull’intero territorio nazionale, undici in più del 2014. La regione si colloca dietro a Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia
Un’altra estate a tinte blu e nere. La riconferma delle bandiere blu a 9 località della riviera romagnola riaccende i riflettori sulla qualità delle acque, con i dati dell’Arpa, pubblicati online, a sconfessare il riconoscimento di acque classificate come eccellenti dalla Foundation for Environmental Education (Fee). Delle nove località a bandiera blu, nel 2014 cinque hanno superato almeno una volta i limiti di inquinamento imposti dall’organizzazione internazionale.
Una condizione sufficiente, stando al regolamento stabilito dalla stessa Fee, per revocare la bandiera sinonimo di sostenibilità, che invece sventola sulle spiagge di Comacchio, Ravenna, Cervia-Milano Marittima, Cesenatico, Gatteo, San Mauro Pascoli, Bellaria Igea-Marina, Misano Adriatico e Cattolica. Tutte località che, oltre al vessillo blu, vantano anche la bandiera verde dei Pediatri 2015, indice di sicurezza per la salute dei bambini. In questi giorni è arrivata anche la chiusura della balneazione per alcune località rivierasche, dopo violenti eventi meteorologici. Gli sforamenti registrati in taluni casi raggiungono i livelli di inquinamento caratteristici delle due ‘capitali estive’, Rimini e Riccione, da anni fuori dal programma sulla qualità delle acque a causa di problemi strutturali alle fognaturee di un forte deficit depurativo.
La bandiera della Fee è stata assegnata a 280 località marittime sull’intero territorio nazionale, undici in più del 2014. L’Emilia-Romagna si trova sesta, dietro a Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Ma, a ben vedere, le spiagge romagnole che potrebbero fregiarsi del riconoscimento ambientale risultano essere molte meno. Il regolamento imposto dalla Fee stabilisce che, per l’assegnazione del riconoscimento, “solo le località le cui acque sono risultate eccellenti nella stagione precedente possono presentare la propria candidatura”.
Gli standard dell’organizzazione internazionale prevedono una concentrazione di batteri fecali tassativamente non superiore a 250 UFC/ml per Escherichia coli e a 100 UFC/ml per Enterococchi intestinali. Limiti ben più restrittivi rispetto alla normativa nazionale, per cui sono accettati valori di 500 per Escherichia coli e 200 per Enterococchi intestinali. Per smentire la Fee basta dare un’occhiata ai dati di Arpa, pubblicamente consultabili online: nelle spiagge di Casalborsetti (lidi ravennati), Gatteo a Mare (Forlì-Cesena), Cattolica (Rimini), Bellaria-Igea Marina (Rimini) e Misano Adriatico (Rimini), i limiti Fee sono stati ampiamente superati in più occasioni e durante tutto l’arco della stagione estiva. Gli sforamenti vanno da una concentrazione di escherichia coli di 441 UFC/ml a Casalborsettinell ’aprile 2014, ad una di 285 a Gatteo Mare il 20 giugno 2014; passando, in agosto, a valori di 720UFC/ml (enterococchi) e 820 UFC/ml (escherichia coli) a Bellaria-Igea Marina e di 180 (enterococchi) e 420 (escherichia coli) a Misano Adriatico. A Cattolica gli sforamenti si sono ripetuti due volte, mentre le analisi sulla foce del Rubicone, area “di criticità” secondo Arpa, lato Gatteo a Mare, riportano tre sforamenti.
Mentre sventola bandiera blu, l’acqua adriatica non è così cristallina. A confermarlo sono arrivati anche i forti temporali di questi giorni, che – dopo l’inverno di alluvioni – continuano ad evidenziare l’inadeguatezza della rete fognaria, spesso in tilt. Scorrendo i dati Arpa, quasi tutte le località costiere della Romagna, da Comacchio a Cattolica, hanno superato non solo i limiti della Fee, ma anche quelli nazionali,con valori di batteri fecali in molti casi (come a Lido di Dante, Lido di Classe e Cattolica) superiori a 1000 UFC/ml. In questi casi, il divieto di balneazione a tutela della salute pubblica è obbligatorio ma, se i sindaci di alcuni comuni – tra cui Ravenna e Rimini – hanno adempiuto al proprio dovere tramite un’ordinanza comunale, nei comuni di Gatteo, Cesenatico, San Mauro e Bellaria, nonostante i valori molto alti registrati dalle analisi Arpa, nessuna ordinanza di chiusura alla balneazione è stata emessa. I divieti temporanei di balneazione durante la stagione estiva 2014 hanno registrato una durata minima di un giorno e massima di sette giorni.