Il Parlamento tedesco chiede un’indagine sulla concessione dei Mondiali del 2006 alla Germania. In particolare è Dagmar Freitag, presidente della commissione sport, a volerlo. “Dopo i fatti di questi giorni, ognuno deve avere chiaro che vi è un punto interrogativo dietro ciascuno dei processi di concessione della Coppa del Mondo da parte della Fifa”, ha dichiarato al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung. La deputata dei Verdi Ozcan Mutlu ha chiesto alla Cancelliera Angela Merkel e al ministro dell’Interno Thomas de Maiziere di rivisitare la candidatura e pubblicarne poi i risultati. “Finora – ha dichiarato – non c’è un ampio dibattito in merito alla concessione del Mondiale 2006. Pertanto, sarebbe più conveniente chiarire senza alcun dubbio che la Coppa del Mondo 2006 è stata assegnata alla Germania senza nessun tipo di corruzione”.
Anche Sylvia Schenk, capo della sezione sportiva di Transparency International, ha esortato i politici a far luce su questo argomento. “Dobbiamo sapere che cosa è successo a livello politico. Dobbiamo chiarire le attività del governo tedesco del tempo, del Ministro della Cooperazione Internazionale e di quello degli esteri tedesco. Quale tipo di operazioni di lobbying hanno fatto?”. I documenti pubblicati finora dalla Giustizia americana, nella sua indagine sulla corruzione nella Fifa, hanno rivelato irregolarità per quanto riguarda la Coppa del Mondo nel 1998 in Francia e nel 2010 in Sudafrica. La Giustizia svizzera, inoltre, sta indagando sui Mondiali assegnati alla Russia per il 2018 e al Qatar per il 2022.
Il Mondiale in Germania del 2006
Secondo il Die Welt, l’assegnazione della Coppa del Mondo 2006 fu influenzata dalla Germania da una fornitura di armi all’Arabia Saudita e da grossi investimenti in paesi asiatici. Secondo il settimanale di Amburgo, che cita Guido Tognoni, all’epoca collaboratore della Fifa, una settimana prima del voto sulla scelta del paese, il governo Schroeder “revocò all’ultimo minuto” l’embargo sulle armi all’Arabia Saudita, autorizzando una fornitura di lanciarazzi nell’intento di convincere i sauditi, che volevano votare per il Marocco, a dare il loro voto alla Germania. Allo stesso tempo, partirono una serie di importanti investimenti in Paesi rappresentati del comitato esecutivo della Fifa: la Daimler investì cento milioni di euro nella Hyundai (un figlio del fondatore della casa automobilistica sudcoreana era nel comitato della Fifa) e Volkswagen e Bayer Ag. promisero investimenti in Thailandia e Corea del Sud.
La fornitura di armi, secondo Die Zeit, era parte di una manovra voluta da politici e imprenditori tedeschi per convincere i membri del comitato esecutivo della Fifa a votare per la Germania. Fino ad allora il Paese che aveva più chance di vincere era il Sudafrica. Ma alla fine la spuntò la Germania per un solo voto: 12 a 11. Da un punto di vista giuridico, rileva il settimanale, il comportamento della Germania è stato probabilmente legale, ma certo non precisamente corretto sotto il profilo sportivo. La storia, si legge, si sa da oltre dieci anni ma i tedeschi preferiscono ricordarsi della favola estiva.
Il Mondiale in Qatar del 2022
Sul Daily Mail si legge che il Qatar sarà probabilmente spogliato dei Mondiali del 2022. Lo dice Fedra Almajid, una dei dirigenti del loro comitato promotore, che è diventata un’informatrice dell’Fbi e ha svelato le pratiche corruttive adottate per ottenere l’assegnazione. Sostiene anche che il peso delle prove di atti illeciti fornito da lei e da altri “pentiti” sarà così travolgente che alla Fifa non resterà altro che trovare un altro paese ospite.
Almajid è attualmente nel programma di protezione testimoni dell’FBI e si teme che la sua sicurezza possa essere ulteriormente compromessa se il torneo sarà tolto al Qatar. Almajid spera che sia fatta giustizia, anche se ammette che che la prospettiva la “spaventa un bel po’” perché alcuni “estremisti” potrebbero vendicarsi contro di lei.
“Ci sono molte persone che sono arrabbiate con me per aver rivelato queste informazioni – spiega la dirigente – e quello che li fa arrabbiare di più è che sono una informatrice donna e musulmana”. Un’altra conseguenza dei recenti avvenimenti, secondo Almajid, è che il presidente uscente della Fifa Sepp Blatter potrebbe tentare di sottrarre il Mondiale al Qatar per dimostrare di aver intrapreso una riforma radicale, per incassare l’apprezzamento delle autorità e “salvare la pelle”.
Almajid, un’arabo-americana che ora vive negli Stati Uniti, ha lavorato per il comitato della candidatura di Qatar 2022 fino all’inizio del 2010. Già l’anno scorso fece rivelazioni scottanti sulla corruzione della Fifa, ma dice di essere stata costretta a ritrattare dopo violente pressioni esterne. Stavolta, per proteggere la sua famiglia (ha due figli, di cui uno disabile), ha scelto di chiedere la protezione dell’Fbi. I servizi segreti, infatti, stanno conducendo l’inchiesta che ha portato ai 14 arresti dello scandalo Fifa. Ma le indagini non sono ancora finite.
Il Mondiale in Sudafrica del 2010
Il Marocco aveva vinto per due voti, ma la competizione si è comunque svolta in Sudafrica. È quanto emerge dalla registrazione segreta di una conversazione tra cronisti sotto copertura del Sunday Times ed uno dei 24 membri del consiglio direttivo della Fifa, Ismail Bhamjee del Botswana, che il domenicale britannico consegnò a ottobre del 2010 a Sepp Blatter, il presidente dimissionario della Fifa travolto dallo scandalo, e che lui ha tenuto per se senza mai aprire un’inchiesta. Secondo la registrazione, il torneo sarebbe stato comprato dal Sudafrica.