Nadia, la mamma: "Ci siamo sentiti umiliati. E' la prima volta che mio figlio Matteo viene privato del suo diritto al voto assistito. Siamo ancora sotto choc per una vicenda incredibile. Non faremo denuncia ma desideriamo che l'episodio venga raccontato il più possibile"
“A mio figlio disabile è stato negato il diritto di voto assistito. Siamo rimasti senza parole, ci siamo sentiti umiliati e siamo ancora sotto choc”. Sono queste le parole di denuncia di Nadia, la mamma di Matteo, ragazzo ventiduenne con una disabilità psico-fisica a cui il 31 maggio scorso non è stato consentito di poter esprimere il proprio voto per l’elezione del sindaco di Cavallino-Treporti, 13mila anime, in provincia di Venezia, e per il presidente di Regione Veneto.
Il presidente del seggio, allestito all’interno della scuola Bragadin a Treporti, sede scelta dalla famiglia di Matteo perché la più vicina alla loro casa, ha impedito al giovane con disabilità di votare assistito dei genitori, visto che ha bisogno di essere accompagnato all’interno della cabina elettorale. “Questa è la terza volta che andiamo alle urne e non era mai accaduto prima che fosse vietato a Matteo di poter votare. Si tratta di una situazione incredibile che colpisce non solo il cittadino Matteo ma prima di tutto la sua persona” ha detto Nadia a ilfattoquotidiano.it. Arrivati al seggio, Matteo e genitori erano sicuri di poter votare poiché muniti di regolare timbro comunale che permette il “voto assistito”. Così non è stato. “Il presidente prima non ha riconosciuto la validità del timbro certificatore, poi in maniera del tutto scrupolosa e fin troppo zelante, ha anche voluto esaminare le certificazioni mediche attestanti la sua disabilità”.
A questo punto, i genitori sono stati costretti a presentare gli originali delle certificazioni richieste, che non avevano con loro ma che sono state recuperate in pochi minuti. Nonostante ciò, il presidente di seggio è stato inamovibile, non le ha ritenute idonee e si è rifiutato di accettare la richiesta di voto assistito. Così, Matteo e i suoi genitori hanno deciso di abbandonare il seggio senza votare ma con enorme delusione, anche perché il tutto è avvenuto di fronte ad altri cittadini che aspettavano il proprio turno. I genitori di Matteo, che fa parte dell’associazione “Ci siamo anche Noi” hanno raccontato tutto a Franco Bastianello, delegato veneziano dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM). Che, con la stessa forma di assistenza al voto ed esibendo la medesima documentazione, è sempre riuscito a votare nelle precedenti elezioni senza alcun problema.
Informato dell’episodio, il dirigente UILDM ha deciso di rivolgersi al responsabile del servizio elettorale del Comune di Treporti, Silenostefano Manzato, per chiedere spiegazioni. “Il dirigente – ha raccontato Bastianello a ilfattoquotidiano.it – si è scusato con la famiglia, assicurando che l’amministrazione comunale aveva dato precise indicazioni in modo che ai disabili fosse prestata la massima attenzione durante le votazioni all’interno delle 13 sezioni di Cavallino-Treporti”. “Purtroppo – ha aggiunto Bastianello – non era prevista l’ignoranza e la mancanza di buon senso da parte di una persona dal comportamento incomprensibile”. La vicenda non avrà risvolti legali, dato che la mamma di Matteo ha spiegato a Ilfattoquotidiano che “non ha intenzione di sporgere alcuna denuncia, che servirebbe a poco o nulla, ma vorremmo che una storia come questa, che ha coinvolto mio figlio, non venga fatta passare sotto silenzio, mostrando il più possibile come le persone disabili vengono considerate in certe occasioni”.