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Coconuts Rimini chiuso dopo operazione antidroga. Arrestato uno dei titolari

Nell'ambito della maxioperazione "Titano" sono stati sequestrati un chilo di cocaina e 23mila euro di banconote false. L'accusa è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, spendita di banconote false, estorsione e porto abusivo di armi. Coinvolto anche il noto locale notturno che sarà chiuso per 30 giorni perché ritenuto luogo di spaccio

Oltre un chilo di cocaina e 23mila euro di banconote false sequestrate, 29 misure cautelari e 40 indagati. Sono questi i numeri della maxioperazione antidroga Titano, condotta dalla questura di Rimini e coordinata dallo Servizio centrale operativo di Roma. Nell’indagine è coinvolto anche il Coconuts, locale notturno che si trova nella zona del porto e che sarà chiuso per 30 giorni per motivi di pubblica sicurezza. Secondo le forze dell’ordine negli ultimi due anni ci sono state 32 risse. L’ultima, avvenuta meno di un mese fa, ha coinvolto un 19enne, che è stato accoltellato all’addome da coetanei. La polizia ritiene anche che il club sia un “luogo di spaccio“. Secondo gli inquirenti, che hanno arrestato uno dei fratelli titolari del Coconuts e ora ai domiciliari, proprio il locale prestava il fianco allo spaccio di cocaina. Il locale sarà chiuso secondo l’ex articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Questa mattina gli agenti della questura di Rimini e l’unità cinofila hanno perquisito il locale e l’abitazione di uno dei titolari della discoteca. In casa del fratello arrestato, la polizia ha trovato una sostanza simile alla marijuana (saranno le analisi a stabilire la qualità della droga), proiettili e uno spray vietato dalla legge. È stato denunciato anche per questo. La polizia è arrivata mentre gli inservienti stavano facendo le pulizie nel locale e durante le operazioni di perquisizione un elicottero della polizia ha costantemente sorvolato la zona del porto.

Le indagini sono affidate al pm Paolo Gengarelli. Per le 29 persone sotto i provvedimenti restrittivi, emessi dal Tribunale di Rimini, l’accusa è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, utilizzo di banconote false, estorsione e porto abusivo di armi. L’operazione antidroga è stata chiamata Titano perché il primo spacciatore individuato è di San Marino, ma ci sono stati arresti anche a Milano, Agrigento, Pesaro e Ancona.

AGGIORNAMENTO
Precisiamo che Lucio Paesani e i suoi familiari, all’epoca dei fatti coinvolti nella c.d. “Operazione Titano”, avente ad oggetto il contrasto all’uso e alla cessione di sostanze stupefacenti, sono stati assolti con formula piena dal Tribunale di Rimini