Lobby

Crac CoopCa, per i soci prestatori arriva il soccorso delle cooperative rosse

Legacoop, Coop Nordest, Coop Adriatica e Coop Estense cercano di mettere una pezza alla crisi dell'associata friulana, ammessa al concordato preventivo a fine aprile e sul cui dissesto indaga la Procura di Udine. Sul piatto 13,5 milioni di euro per garantire il rimborso del 50% dei risparmi depositati nei libretti offerti dalla coop di Amaro. In più sarà offerto "tutoraggio" ai lavoratori che prendono in franchising uno dei punti vendita

Legacoop cerca di mettere una pezza al crac dell’associata friulana Coop carnica, ammessa a fine aprile al concordato preventivo. E, in scia alla lega delle coop rosse, anche la centrale “bianca” Confcooperative sembra pronta a muovere in soccorso della coop. Che è gravata da 85 milioni di euro di debiti e 20 milioni di perdite e sul cui dissesto la Procura di Udine ha aperto un’indagine per falso in bilanciofalse comunicazioni sociali e abusiva attività di raccolta del risparmio. Sabato scorso infatti Legacoop Friuli Venezia Giulia e le aderenti al neonato Distretto Adriatico (Coop Nordest, Coop Adriatica e Coop Estense) hanno diffuso un comunicato in cui si impegnano a “realizzare un sostegno finanziario nei confronti dei soci prestatori” e “con modalità specifiche offrire sostegno a quei lavoratori della Coop Ca che ritenessero di attivare iniziative imprenditoriali rivolte a dare continuità ad alcuni esercizi della Coop Ca stessa”.

Secondo indiscrezioni raccolte dal Messaggero Veneto, che il presidente di Legacoop Fvg Enzo Gasparutti non ha voluto confermare, le cooperative metteranno sul piatto a titolo di “liberalità” 13,5 milioni di euro. Che il commissario giudiziale dovrà utilizzare per assicurare ai prestatori il rimborso di almeno il 50% dei circa 27 milioni di risparmi depositati nei libretti offerti dalla coop di Amaro. In più Coop Nordest, Coop Adriatica e Coop Estense affiancheranno come tutor i dipendenti interessati a prendere in franchising uno dei 38 punti vendita targati Coop Ca investendo parte del tfr. In parallelo la Banca Popolare di Cividale si appresta a presentare un’offerta di acquisto per il Centro di distribuzione di Amaro, costato 14 milioni di euro pagati grazie a un mutuo concesso dallo stesso istituto.

L’iniziativa del braccio regionale delle centrali di rappresentanza del mondo cooperativo è arrivata dopo gli appelli della governatrice del Friuli Venezia Giulia e vice segretario del Pd Debora Serracchiani per “trovare una soluzione al drammatico stallo in cui si trovano le Cooperative Carniche, i lavoratori e i detentori del prestito sociale”. Uno stallo che imbarazza la giunta, visto che le Regioni a statuto speciale come il Fvg sono direttamente responsabili della vigilanza sul settore cooperativo.

A valle della mossa di Legacoop, poi, il referente regionale di Confcooperative Franco Bosio ha fatto sapere che la confederazione è disponibile a scendere in campo per acquisire, in cordata con Lega e Distretto, una parte dei punti vendita, favorendo il buon esito del piano concordatario su cui i creditori sono chiamati a pronunciarsi il 20 giugno. Nel frattempo, il bilancio 2014 approvato lunedì dal consiglio di amministrazione attesta che perdite e svalutazioni hanno interamente eroso il patrimonio della coop, che a fine anno risultava negativo.