IL PIZZINO NCD-CASTIGLIONE: RENZI VA SOTTO SULLA SCUOLA
Mafia Capitale ha travolto anche il sottosegretario Ncd Giuseppe Castiglione, indagato per gli appalti del centro di accoglienza di Mineo. E se mai al governo passasse per la testa di scaricarlo, ieri è arrivato il primo (e inequivocabile) messaggio: in commissione Affari Costituzionali l’esecutivo è andato sotto sulle pregiudiziali di costituzionalità del decreto sulla scuola. Tradotto: senza le truppe di Angelino Alfano, Matteo Renzi non ha i numeri per restare a palazzo Chigi. I democratici lo sanno bene. Per questo lo scudo per proteggere Castiglione si è già alzato, a cominciare dalla commissione parlamentare che indaga proprio sul sistema di accoglienza dei migranti. Il sottosegretario doveva essere sentito a breve. Invece hanno deciso che è meglio rimandare. Di Luca De Carolis e Paola Zanca
L’editoriale di Marco Travaglio
L’editoriale di Antonio Padellaro
ROMA, ASSEMBLEA BLINDATA DOPO MAFIA CAPITALE
Fuori il caos, con le proteste dei manifestanti del Movimento 5 stelle e dell’estrema destra. Dentro la farsa: la riunione e dura pochi minuti e fra i nuovi nominati c’è Alessandro Cochi, scelto per sostituire gli arrestati ma anche lui indagato dalla Procura. Di Tommaso Rodano
DALLA KIDMAN AI GUAI CON LA GIUSTIZIA: MR. AGON, TYCON ALLA ROMANA
Il ritratto di Francesco Becchetti, il patron della tv albanese per cui la Procura di Tirana ha chiesto l’arresto per riciclaggio
“Difficile dire chi sia Francesco Becchetti. Forse l’uomo che si mostra sotto i riflettori attorniato da stangone alte un metro e ottanta. Che invita ai suoi programmi Nicole Kidman. Che si pettina (anche fisicamente, con i capelli lunghi impomatati) da oligarca russo con l’aereo privato, la Bentley e la villa di sei piani – tre sotterranei con piscina e palestra – nel quartiere supervip londinese di Mayfair. L’imprenditore che racconta: “Lavoro 22 ore al giorno, 363 giorni”. Oppure il vero Becchetti è l’uomo con una vita complicata, come l’intreccio delle sue società e dei suoi movimenti bancari (almeno secondo la procura di Tirana)?”
PADRE SORGE: “IN POLITICA L’ETICA VIENE PRIMA DI TUTTO”
L’intervista di Silvia Truzzi
“Il problema della rappresentanza politica non si può ridurre a una questione esclusivamente giuridica o di capacità operativa: l’aspetto etico viene prima. Può accadere che un politico, senza sua colpa, venga a trovarsi in una situazione che gli toglie credibilità, anche in assenza di una condanna penale. Voglio dire che la credibilità morale è una cosa diversa, dal piano strettamente giuridico. E l’onorabilità morale è una dote necessaria per chi deve governare”.
MEDJUGORJE, LA SCOMUNICA DEL PAPA
A sorpresa Papa Francesco se la prende con i “veggenti”. Una svolta nella linea del Vaticano che prende le distanze da una fede popolare che muove milioni di fedeli. L’analisi del sociologo Marco Marzano
IL CANTAUTORE NON E’ PIU’ DI SINISTRA
il commento di Andrea Scanzi
BANCHE, MONOPOLIO FINITO. LA CORSA AI FONDI E’ SUL WEB
Il “crowdfunding” online, nato in America, è decollato anche in Italia: oggi vale 50 milioni di euro. Ma l’inchiesta di Virginia della Sala racconta anche le difficoltà, per una burocrazia soffocante e le stangate in arrivo dall’Ue
FOCUS – PETROLIO, ADDIO AL MITO DEL CARTELLO CHE DECIDE
La scelta dell’Opec di non tagliare la produzione dimostra che i produttori lasciano al mercato il tempo di trovare un equilibrio dopo la bolla dello “shale oil”. Di Fabio Scacciavillani
PUTIN ARRIVA IN VATICANO
I temi dell’incontro del presidente russo con Papa Francesco
ESCLUSIVA – JEAN TODT: “IO, SCHUMI E I CONFLITTI D’INTERESSE”
L’intervista di Beatrice Borromeo all’ex presidente e amministratore delegato della Ferrari
“VENDESI” RIPESCAGGI, LA FIGC BATTE CASSA
Nell’articolo di Lorenzo Vendemiale l’ultima idea di Carlo Tavecchio: chiedere 600 mila euro a fondo perduto alle società che vogliono giocare in Lega Pro
DE LUCA ELETTO, TUTTI COLPEVOLI
Responsabile è il Pd che lo ha candidato, la magistratura che non lo ha impedito, lui che conosceva le conseguenze. Il commento di Bruno Tinti
“Politica, magistratura e popolo sono tutti responsabili della vergogna Campania. De Luca, ovviamente. Si è candidato sapendo che, se eletto, sarebbe certamente decaduto. Ha reso evidente il suo disprezzo per la legalità, non solo consapevolmente violando la legge Severino (di cui – infatti – non sostiene l’inapplicabilità al suo caso; si limita a richiederne l’abrogazione o la modifica); ma soprattutto denunciando e querelando strumentalmente la Presidente della Commissione Antimafia per reati che sa insussistenti”.