In piazza lavoratori di Multiservizi e attivisti del Movimento 5 Stelle, Casapound, Noi con Salvini e Fdi che gridano “via i mafiosi” e dentro il Campidoglio con le porte bloccate l’assemblea capitolina che ha votato la sostituzione dei consiglieri decaduti dopo la seconda ondata di arresti di Mafia Capitale. Tensione a Roma dopo che è stato impedito ai manifestanti di entrare a Palazzo Senatorio per assistere alla seduta del consiglio comunale. “Marino si dimetta”, ha commentato Alessandro Di Battista, “e lasci la parola ai cittadini. Il Pd ha paura che M5S vinca le elezioni. Noi siamo pronti, siamo l’unica forza politica che non è coinvolta in questo scandalo”. In Aula il sindaco ha inizialmente ignorato le proteste e si è alzato per andare a stringere al mano ai neoconsiglieri. Poi quando le urla dei manifestanti sono state più decise e si è alzato il coro “tutti a casa”, Marino ha ironicamente salutato gli esponenti di M5S, ha fatto il segno della vittoria con le mani e ha infine lanciato baci prima di uscire.
“Fuori la mafia”, “Dimettetevi”, “Ve ne dovete andare”, i cori della folla. In piazza anche alcuni esponenti di Ncd che hanno mostrano i cartelli con su scritto “7 peccati capitali. Ecco perché Marino deve mollare la poltrona. Elezioni subito”. Il consiglio comunale ha proceduto alla surroga dei consiglieri sospesi dopo l’arresto nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale ossia l’ex capogruppo del Pdl Giordano Tredicine, l’ex presidente dell’Aula Giulio Cesare, Mirko Coratti (Pd), Massimo Caprari del Centro democratico e Pierpaolo Pedetti (Pd). Subentrano, per il Pd Liliana Mannocchi e Cecilia Fannunza, per il Pdl Alessandro Cochi e Daniele Parrucci al posto di Caprari.
Intanto Beppe Grillo sul blog ha lanciato la campagna “OccupyCampidoglio”. “Il Comune di Roma”, si legge nel post, “va resettato, i legami con la mafia recisi, il Campidoglio disinfestato. Si sono barricati dentro ma non durerà a lungo, Roma non merita questo marciume. I consiglieri comunali e regionali e i portavoce M5S alla Camera e al Senato insieme a centinaia di cittadini si sono presentati davanti al Campidoglio per chiedere le dimissioni di Marino e nuove elezioni subito. Volevano entrare dentro la sala, ma non gli è stato permesso. Per la prima volta le porte del Campidoglio sono state chiuse”.