Dopo l'era Bossi e delle trasferte extra lusso, tempi duri per la selezione del Carroccio. Salvini dixit: "Non ha più senso finanziare la nazionale di calcio, che è una roba da pirla". Nonostante questo la compagine andrà a Debrecen per la kermesse continentale. Esordio contro gli 'odiati' Rom. Il team manager Cerini: "Noi non siamo razzisti, abbiamo in squadra il fratello di Mario Balotelli"
Agli Europei di calcio ConIfa (la federazione calcistica cui sono affiliati gli stati non riconosciuti, le minoranze etniche e linguistiche e i popoli senza stato) che si terranno a Debrecen, in Ungheria, dal 17 al 21 giugno la nazionale dell’immaginario territorio padano è stata inserita nel girone con Abkhazia, Isola di Mann e Rom. La partita inaugurale sarà proprio tra Nazionale della Padania e la Nazionale dei Rom: una nemesi storica per la squadra il cui politico di riferimento Matteo Salvini non manca ogni giorno di insultare Rom e Sinti. Per non parlare della mitologia delle ruspe con cui vorrebbe radere al suolo i loro insediamenti. Prima di cadere nei peggiori stereotipi, e di definirli più volte come “dei rompicoglioni”, il team manager della squadra Fabio Cerini, sentito da ilfattoquotidiano.it, dice: “Non entreremo in campo con le ruspe ma con un mazzo di fiori e un gagliardetto, come prima di ogni incontro”. E poi tiene a precisare come la squadra non sia più affiliata al partito.
“Dopo la bufera della Lega e l’abbandono della famiglia Bossi la Nazionale della Padania è stata ricostruita da un gruppo di tifosi – continua Cerini -, ovvero da me, Alberto Rischio (direttore europeo della ConIfa, che sul sito del club è definito libero professionista ndr.), Ivan Orsi (gerente del Centro Sportivo, ndr.) e John Motta (che appare come Business Development Manager Oil&Gas per la Russia, en passant grande sostenitrice della Lega Nord ndr.), facciamo tutto da soli con l’aiuto degli sponsor, per la trasferta di Debrecen il budget è di 7mila euro”. Finiti i tempi delle vacche grasse per la squadra che serviva a Renzo Bossi, che ne era team manager, per alimentare le sue manie di grandezza: non si badava a spese (la spedizione in Lapponia per i mondiali del 2008 costò almeno 100mila euro) per convincere ex giocatori di Serie A come Ganz, Piovani e i fratelli Cossato a farne parte, e per vincere così tre Mondiali su tre partecipazioni. La squadra non chiedeva da dove venissero i soldi e i rimborsi spese, il Trota alloggiava in meravigliosi castelli da mille e una notte, tra saune e tappeti rossi.
Ma nonostante quei tempi siano lontani, i legami con la Lega Nord non sembrano recisi del tutto. I dirigenti sono tutti sostenitori del Carroccio, il team manager Cerini dice di averla votata e i profili social degli altri dimostrano lo stesso. E anche il segretario della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: “Non ha più senso finanziare la nazionale di calcio, che è una roba da pirla”. Quindi Cerini, come la mettiamo? “Non so come abbia potuto fare questa dichiarazione, che né quest’anno né lo scorso abbiamo ricevuto finanziamenti, si sarà sbagliato: la Asd Padania Fa è totalmente indipendente”. In attesa che si chiariscano tra loro sulle sovvenzioni e i finanziamenti, quello che appare chiaro è la contiguità culturale tra la Nazionale della Padania e il pensiero del segretario leghista. “Noi non siamo razzisti, abbiamo in squadra il fratello di Mario Balotelli”, dice Cerini, ricalcando lo stereotipo del detto ‘non sono razzista perché ho un amico nero’ e rinforzandolo poi con la dichiarazione: “Sono titolare di un’impresa artigiana in cui lavorano due extracomunitari, che sono persone splendide”.
Tralasciando il fatto che in squadra, convocato per il torneo europeo di Debrecen insieme a Enoch Balotelli, c’è pure Riccardo Grittini, che si dimise da assessore allo sport (leghista) del Comune di Corbetta dopo che fu indagato per i cori razzisti contro Boateng durante l’amichevole Pro Patria-Milan, la partita contro la Nazionale dei Rom non sarà vissuta con tranquillità dal team manager. “Non so se sono d’accordo con le dichiarazioni di Salvini sui campi Rom, ma certamente non mi sembra giusto che per questi campi siano spesi soldi che possono andare al popolo italiano, mi girano i coglioni”, continua Cerini nella sua chiacchierata con ilfattoquotidiano.it. Per poi aggiungere: “Io non raderei al suolo nulla, ma poi la mattina mi sveglio e leggo che a Cuneo in casa di due italiani sono entrati dei ladri e hanno sparato”. Erano Rom questi ladri? “Non lo so nemmeno”. E allora perché associa immediatamente questo episodio ai Rom? “Perché tanti ladri che sono stati presi sono Rom”. Quindi c’è un problema Rom? “Sicuramente sì”. E con che spirito affronterà la partita allora? “Non so, magari c’è un popolo che si fa chiamare Rom ma sono integrati, e non vengono qua a romperci i coglioni”.