In Abruzzo l'ufficio scolastico regionale ha inviato una mail in cui chiedeva ai presidi di comunicare le necessità entro il 20 giugno. Ma il disegno di legge è ancora in discussione in Parlamento. Il ministero a Ilfattoquotidiano.it non smentisce: "Iniziativa singola". I sindacati però denunciano altri casi simili in Italia
La legge sulla Buona scuola non è ancora stata approvata. Ma gli uffici regionali scolastici lavorano come se il via libera del Parlamento fosse solo un passaggio scontato. In Abruzzo, infatti, i funzionari locali del ministero hanno scritto una circolare in cui chiedevano via mail ai presidi di comunicare entro il 20 giugno le necessità di integrazione di organico potenziato. Poco importa se quelle nuove assunzioni siano ancora sottoposte al vaglio della commissione del Senato e se ancora dal Partito democratico si promettano possibilità di cambiamento. A denunciarlo è stata la Cgil. E il Miur, contattato da Ilfattoquotidiano.it non smentisce: “La circolare dell’Abruzzo è un’iniziativa singola e non ci sono casi in altre regioni”. Specificando che “non sono state chieste circolari che anticipassero il ddl” e per questo la Regione ha fatto marcia indietro.
Ma forse al ministero è sfuggito di mano qualcosa. A segnalare casi simili in Italia sono i sindacati. Per esempio in Calabria. “Giovedì dopo una riunione all’ufficio scolastico di Catanzaro”, spiega il segretario generale Flc Cgil regionale Gianfranco Trotta, “a me e agli altri rappresentanti sindacali hanno chiesto in via informale un parere sull’idea di mandare una circolare di questo tipo. Noi ci siamo opposti immediatamente”. Un’ipotesi che sarebbe stata ventilata anche in Sardegna. Ma poi, a ragion veduta, non si sarebbe concretizzata.
Insomma il percorso del disegno di legge sulla scuola per un attimo si è sdoppiato. Fermo in Senato, al vaglio della commissione Istruzione. Di corsa, in alcuni uffici regionali scolastici. Prima dell’approvazione del Parlamento, per sveltire l’autonomia delle scuole e la costituzione di un “organico potenziato aggiuntivo”. Quest’ultima è la novità contenuta nel ddl che permette alle scuole di dotarsi in media di sette insegnanti in più per coprire le cattedre vacanti, rafforzare l’offerta formativa, combattere la dispersione scolastica, garantire supplenze di dieci giorni. In pratica per avverare l’articolo 2 di un disegno di legge ancora sotto esame, contestato da sindacati e docenti, in attesa di subire ulteriori modifiche e concludere il suo iter parlamentare. Il timore, evidentemente, è quello di non arrivare pronti a settembre. A ricostruire il retroscena è la Cgil: “Il 3 giugno in un’apposita riunione al Miur è stata data indicazione non scritta agli uffici scolastici regionali di rilevare i fabbisogni di organico”. Il sindacato ha minacciato di denunciare alla magistratura “il comportamento illegittimo del Miur” che, nonostante la legge sulla “Buona scuola” non sia ancora stata approvata, “già procede come se lo fosse”. E ha aggiunto: “Il governo se vuole accelerare i tempi faccia subito un decreto sulle assunzioni”. Perentorio anche Francesco Scrima, segretario generale Cisl scuola: “Che i tempi siano ormai talmente stretti da rendere quasi impossibile garantire un regolare avvio dell’anno scolastico è un rischio che denunciamo da tempo e che purtroppo si sta concretizzando. Ma il ministero, che mai ha mostrato di avere il controllo della situazione in questa vicenda, non pensi ora di cavarsela imboccando scorciatoie illegittime”.
Con un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, i parlamentari del Movimento Cinque Stelle, chiedono se quanto avvenuto in Abruzzo sia frutto di un impulso regionale o di una direttiva ministeriale. “Una deputata del Pd, di cui preferisco non fare il nome, già un mese fa mi avvertì che si volevano anticipare i tempi per smaltire la mole di lavoro entro l’estate”, ha detto a ilfattoquotidiano.it il deputato M5S Gianluca Vacca, primo firmatario dell’interrogazione. “Se il Miur si tira fuori dalla faccenda e pensa che si tratti di un’iniziativa spontanea dell’Abruzzo, perché non rimuove il direttore regionale? Non è pensabile che un suo dipendente agisca di testa sua. In alcune scuole abruzzesi era già stato messo nell’ordine del giorno del Collegio docenti la compilazione delle schede per l’organico potenziato”. Il pericolo, sottolinea Vacca, “è che si allarghi il gap tra l’offerta di insegnanti nelle Gae (graduatorie a esaurimento, ndr) e la domanda di insegnanti delle scuole. I posti vacanti oggi riguardano materie quasi assenti nelle Gae. Come musica, arte, spagnolo, educazione tecnica. Oltre 50mila professori che ricoprono le supplenze vengono dalla seconda fascia, esclusa dal piano assunzione di Renzi. Pazzesco”.