Lotta del Papa ai vescovi che coprono la pedofilia. Bergoglio ha istituito una nuova sezione giudiziaria, all’interno della Congregazione per la dottrina della fede, per processare i presuli che vengono denunciati per abuso d’ufficio episcopale per casi di violenza dei loro preti sui minori. La decisione ufficiale, elaborata insieme al Consiglio di cardinali, il cosiddetto “C9”, che aiuta il Papa nella riforma della Curia, arriva dopo che Francesco aveva chiesto “umilmente perdono” a sei vittime della pedofilia del clero sia per i “gravi crimini di abuso sessuale”, sia “per i peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa che non hanno risposto in maniera adeguata alle denunce”.
La nuova sezione giudiziaria all’interno dell’ex Sant’Uffizio sarà utilizzabile anche per i processi penali per l’abuso dei minori e degli adulti da parte del clero. Il Papa ha disposto che la competenza a ricevere ed esaminare le denunce di abuso d’ufficio episcopale appartenga alle Congregazioni per i vescovi, per l’evangelizzazione dei popoli, o per le Chiese orientali. A capo di questa nuova sezione Bergoglio nominerà un segretario. Una decisione, quella presa da Francesco, nel contrasto dei vescovi che coprono la pedofilia dei loro preti, spesso spostandoli di parrocchia in parrocchia nel tentativo di fuggire il clamore mediatico, che segue lo scontro in Vaticano proprio sul tema degli abusi.
L’ex vittima della pedofilia Peter Saunders, che fa parte della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, ha attaccato duramente il “ministro vaticano dell’economia”, il cardinale australiano George Pell, sotto inchiesta nel suo Paese con l’accusa di aver coperto numerosi abusi del suo clero quando era vescovo di Melbourne, dal 1996 al 2001. Pell, che è uno dei nove porporati del “C9”, ha rispedito al mittente le accuse. Durante un’audizione via webcam da Roma alla Commissione nazionale d’inchiesta australiana sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali sui minori, il cardinale aveva affermato che “i preti pedofili sono come dei camionisti che molestano autostoppiste”. Un paragone assurdo per sostenere che la colpevolezza legale dei sacerdoti pedofili non può essere imputata ai vertici della Chiesa cattolica, immediatamente contestato sia dalle vittime degli abusi, sia dalle associazioni dei camionisti.
Sul fronte della riforma dei media vaticani, invece, il Papa ha approvato un progetto di riforma realizzabile in quattro anni che prevede la salvaguardia del personale e una graduale integrazione delle istituzioni coinvolte con l’istituzione di un dicastero ad hoc. Nel campo delle riforme economiche finanziarie, invece, saranno costituiti tre gruppi di lavoro: uno per l’analisi delle entrate e degli investimenti; uno per la gestione delle risorse umane; e un terzo per lo studio dei sistemi informatici esistenti, la loro compatibilità ed efficienza. Inoltre, il Vaticano ha firmato un accordo con gli Usa, che disciplina lo scambio automatico di informazioni fiscali tra le autorità competenti dei due Paesi, al fine di prevenire e contrastare l’evasione fiscale. Un’intesa, per certi aspetti, analoga a quella firmata recentemente tra il Vaticano e l’Italia.
Twitter: @FrancescoGrana