Pur essendo tra gli Stati europei con la più alta pressione fiscale, l’Italia non utilizza certo nel modo più efficiente i soldi raccolti tra i cittadini. E’ tutt’altro che una novità, ma ora l’inchiesta Pubblico Spreco di Sky TG24 HD prova a raccontare i diversi aspetti dello sperpero di denaro pubblico a livello nazionale e locale. Il programma, in onda da mercoledì 10 giugno alle 20.25 (in replica alle 23 e alle 14 di giovedì 11 giugno) sui canali 100 e 500 di Sky e in chiaro sul Canale 27 del digitale terrestre, stima a quanto ammontano i soldi sprecati e, per sottolineare con un dato simbolico le dimensioni del problema, individua pure il “Giorno della liberazione dagli sprechi”, ovvero il giorno dell’anno in cui i cittadini smettono di lavorare solo per pagare uscite inutili dell’amministrazione pubblica. E’ il 5 febbraio: vale a dire che ogni anno gli italiani lavorano oltre un mese solo per versare allo Stato fondi che vengono sprecati.
Con il direttore Sarah Varetto, le telecamere di Sky TG24 compiono un viaggio da nord a sud per filmare sette storie emblematiche di cattiva gestione dei fondi: dai grandi progetti alle spese correnti. Si parte dalla Calabria, con una vicenda di lavoratori inutilizzati: i dipendenti di Calabria Verde, azienda in cui la Regione ha riunito tutte le forze forestali. A un anno dalla sua nascita, molti impiegati sono ancora in attesa di ricevere una mansione e vengono pagati per restare completamente inattivi.
Il denaro pubblico si spreca anche nelle piccole realtà, come accade nei comuni di Priolo e Gela, in Sicilia, dove, tra i primi atti delle nuove amministrazioni elette, ci sono stati gli aumenti dei compensi per i rappresentanti e del numero di riunioni delle varie commissioni, ciascuna delle quali è accompagnata da gettoni di presenza. Ci sono poi casi di enti pubblici che, dopo essere stati obbligati a vendere i propri palazzi con la cartolarizzazione del 2004, per utilizzarli sono costretti a pagare affitti che la stessa Corte dei Conti ha definito “fuori mercato”. Oppure, per non perdere troppo denaro pubblico, devono ricomprarli, come ha fatto l’Inail per la sua sede nel quartiere Prati di Roma.
A Napoli finisce invece sotto il lentino la cattiva gestione dei fondi europei. La città infatti, non ha ancora speso, per lungaggini dell’amministrazione pubblica, le risorse che la Ue le aveva accordato nel 2007. L’occasione di rivalutare il centro storico e il porto entro il 2015 rischia seriamente di essere persa e buona parte dei 300 milioni disponibili potrebbe tornare a Bruxelles. C’è infine lo sperpero che si nasconde nelle opere incompiute, il cui prezzo è cresciuto in modo spropositato. In Calabria, a Catanzaro, il Policlinico Universitario Mater Domini ha interi padiglioni che sono stati costruiti e attrezzati ma poco o per nulla utilizzati. A Como, dal 2008, proseguono a singhiozzo i lavori per le paratie, una sorta di Mose che dovrebbe impedire al lago di esondare. Un’opera già costata milioni e milioni di euro sull’utilità della quale ci sono molti dubbi. A Roma, infine, nel quartiere Eur, si trascina da anni la vicenda della Nuvola di Fuksas, il centro congressi la cui consegna, tra molteplici varianti ai lavori e rimpalli di responsabilità, slitta e continua a salire di costo.
I reportage, a cura di Andrea Bignami, sono stati realizzati da Laura Ceccherini, Francesca Cersosimo, Paolo Chiariello, Manuela Iatì, Carlo Imbimbo e Fabio Vitale. “Pubblico Spreco” sarà disponibile anche su skytg24.it. Il dibattito attorno sui temi trattati nello speciale sarà anche sui canali Facebook e Twitter ufficiali di Sky TG24: fb.com/SkyTG24 e twitter.com/SkyTG24. Su Twitter, sarà possibile commentare in tempo reale lo speciale e seguire gli approfondimenti live con #PubblicoSpreco.