Matteo Salvini arriva a Faenza in Romagna per la chiusura della campagna elettorale per il ballottaggio delle comunali di domenica 14 giugno. “Vincere qui dopo 50 anni di sistema rosso significherebbe dare un preavviso di sfratto a Renzi”, spiega il segretario del Carroccio. Il candidato sindaco leghista Gabriele Padovani, che sfiderà il primo cittadino uscente, il democratico Giovanni Malpezzi, parte dal 20 per cento. Così Salvini si appella al Movimento 5 Stelle e ne fa una questione nazionale: “Se i grillini ci danno una mano va a casa anche Renzi”. Poi, cavalcando uno dei suoi temi preferiti, il leader annuncia che se vincerà la Lega Nord a Faenza i posti letto andranno agli italiani e non ai “finti profughi“. Quando gli si fa notare il voltagabbana del governatore lombardo Roberto Maroni che oggi minaccia il taglio dei finanziamenti regionali ai sindaci se ospiteranno altri “clandestini”, ma nel 2011 da ministro degli Interni chiedeva alle regioni di ospitare migliaia di profughi, Salvini non si scompone e improvvisa una risposta: “Nel 2011 si parlava di 60mila immigrati, c’era un problema di guerra vera senza precedenti e noi la affrontammo con intelligenza. Adesso c’è meno guerra, ma c’è una quantità di sbarchi che non ha precedenti” di David Marceddu