Era all’ospedale Florenzo Jaja di Conversano, in provincia di Bari, per sottoporsi a un intervento di fecondazione assistita. Ma il 10 giugno, mentre l’operazione era in corso, Arianna Acrivoulis, 38 anni, ha improvvisamente perso conoscenza ed è deceduta dopo l’agoaspirazione ovarica. Due medici sono stati quindi iscritti nel registro degli indagati della procura di Bari per cooperazione in omicidio colposo e nelle prossime ore il pm Luciana Silvestris affiderà l’incarico per l’autopsia.
A denunciare la morte della donna, residente a Bitritto (Bari), è stato il padre. I carabinieri hanno quindi sequestrato la cartella clinica e la direzione generale della Asl ha avviato una indagine interna. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha inoltre inviato alla clinica una task force di esperti per fare luce su quanto accaduto. Una prima relazione sull’accaduto dovrà pervenire al ministro entro le prossime 48 ore. La task force, sottolinea il ministero, è costituita all’interno dell’Unità di crisi permanente per il coordinamento degli interventi urgenti in caso di gravi eventi verificatisi nell’erogazione di prestazioni da parte del Servizio Sanitario Nazionale. E’ composta da dirigenti della direzione programmazione del Ministero, da carabinieri del Nas, da dirigenti ed esperti di Agenas e rappresentanti delle Regioni, dovrà acquisire tutti i documenti utili per chiarire la vicenda.
Dalle prime ricostruzioni, è possibile che la donna abbia avuto un problema cardiaco. La struttura, che non dispone di un reparto di Rianimazione, ha chiesto l’intervento di cardiologa e anestesista ma ormai era troppo tardi. Il manager Asl, Vito Montanaro, ha costituito una commissione di indagine composta dal medico legale dell’azienda, dal direttore del Dipartimento di cardiologia e da un anestesista esterno esperto di pratiche di Procreazione medicalmente assistita. “Siamo sconvolti, non doveva andare così – ha detto all’Ansa Alessandra, la sorella della donna – Il marito di Arianna – racconta – era fuori dalla sala e aspettava, poi gli hanno detto quello che era accaduto”.