Il presidente del partito, che è anche commissario cittadino, sostiene Marino ma ammette: "Non ci si è resi conto di quanto accadeva, più preoccupati di scontri e filiere". E promette la chiusura dei circoli "cattivi" - quando sarà reso pubblico il rapporto Barca - e quote d'iscrizione legate al reddito
“Il Partito Democratico ha una responsabilità piuttosto grande nel non essersi reso conto in questi anni di quanto stava accadendo nella città ed è la ragione per cui lo abbiamo commissariato. Era un partito che pensava più allo scontro interno e a organizzare filiere”. Lo afferma il presidente del Pd Matteo Orfini, che è anche commissario dei dem capitolini, al termine di una Direzione tenuta a Montecitorio. Ma questo non deve avere conseguenze sulla giunta Marino: “Lo avevamo già deciso e già detto: l’amministrazione Marino deve andare avanti e gli sviluppi confermano la nostra lettura”.
Quando sarà pronto il rapporto Barca, la cui presentazione è confermata da Orfini il primo giorno della Festa dell’Unità, il 19 giugno, “procederemo, in base alle verifiche e alla mappatura fatta, alla chiusura dei circoli cattivi e pericolosi. Ce ne saranno diversi”.
Il presidente Pd ha spiegato anche che “ci sono notevoli procedure di verifica e controllo anti-tessere false. C’è una rimodulazione delle quote di iscrizione del tesseramento. Daremo indicazione di parametrare il costo del tesseramento ad una giornata di lavoro: quindi chi guadagna meno paga di meno, chi guadagna di più paga di più. C’è una riorganizzazione a livello municipale della gestione dei circoli per renderla più trasparente”.
Non saranno solo le quote di iscrizione a cambiare: “Abbiamo costituito 15 circoli territoriali, uno per municipio. Saranno il luogo dove si svolge il tesseramento e si celebrano i congressi. Gli attuali circoli diventano strutture organizzative di secondo livello che quindi continueranno la loro vita liberi da condizionamenti, ma non faranno tesseramento e non faranno congressi”.