Gli uomini sono accusati di sequestro di persona e stupro di gruppo. "Castrazione chimica per i tre africani", tuona Calderoli della Lega Nord, "Responsabilità individuale e non razziale", afferma Silvio Viale, vice-capogruppo del Pd nel Consiglio comunale torinese
E’ salito a tre il numero degli uomini arrestati per lo stupro di una giovane con disabilità (il cui nome non è stato reso noto), episodio accaduto a Torino il 27 maggio scorso. A seguito di un appostamento notturno della polizia è finito in manette il terzo uomo, nigeriano di trent’anni e già espulso dall’Italia lo scorso anno. I tre, ora in carcere, dovranno rispondere dei reati di sequestro di persona e violenza di gruppo.
La ventenne si stava recando a scuola con l’autobus, nel quale aveva incontrato alcuni ragazzi, con cui aveva scambiato qualche parola, preso confidenza e deciso di seguirli. Per oltre ventiquattrore non si sono avute sue notizie: scomparsa nel nulla.
La ragazza è stata ritrovata all’indomani da un amico di famiglia che l’ha incrociata in strada in compagnia di alcuni ragazzi africani che, compresa la situazione, all’improvviso sono scappati, abbandonandola sul marciapiede.
Le forze dell’ordine avevano arrestato, qualche giorno fa, i primi due all’interno del Moi, il villaggio olimpico di Torino 2006, luogo al centro di accese polemiche perché occupato in maniera abusiva da oltre due anni da centinaia di persone, in stragrande maggioranza extracomunitari. I due arrestati, entrambi del 1986, sono nati uno in Somalia e l’altro ha origini ghanesi, e qualche mese fa aveva fatto richiesta di asilo politico.
Come era immaginabile, le reazioni di alcuni esponenti politici non si sono fatte attendere. “Quello che è accaduto all’ex Moi è tutta colpa dell’amministrazione comunale di Torino, sono anni che diciamo che le palazzine occupate abusivamente da immigrati vanno sgomberate e che è un porto franco dove regna l’illegalità più totale”. Così Fabrizio Ricca, responsabile sicurezza e immigrazione della Lega Nord Piemonte e Capogruppo del Carroccio nel Consiglio comunale di Torino. “Non è possibile pensare che in questa città una ragazza disabile possa essere stuprata ripetutamente da persone che dovevano essere espulse e che niente hanno a che fare con noi”.
“Abbiamo più volte denunciato la situazione in cui versano le palazzine ex Moi”, scrive su facebook Roberto Cota, segretario nazionale della Lega Nord Piemonte. “Che cosa dobbiamo aspettare ancora dopo quanto accaduto alla ragazza disabile?”
“Alla donna coinvolta e alla sua famiglia vanno la vicinanza mia e del Partito Democratico”, ha detto il vice-capogruppo del PD nel Consiglio comunale torinese Silvio Viale. “Per gli stranieri vale il principio giusto che la responsabilità è individuale, non razziale e collettiva. Il miglior rispetto per la vittima, non è quello di prenderla a pretesto per soffiare sul fuoco dello squadrismo, ma lasciare che la magistratura e gli investigatori svolgano il proprio ruolo fino in fondo. Da radicale, chiedo alle forze dell’ordine di vietare una manifestazione dichiaratamente violenta e razzista”, annunciata per domani sera da Fratelli d’Italia, da tenersi proprio nella zona in cui la ventenne con disabilità ha subito la violenza sessuale di gruppo. Anche Piero Fassino, primo cittadino di Torino, interviene sull’accaduto: “Un episodio gravissimo, sul quale le forze dell’ordine sono intervenute prontamente. Chiediamo che l’accertamento delle responsabilità di questo atto vile e inaccettabile sia rapido e i colpevoli siano perseguiti nel modo più rigoroso”.