Il disegno di legge sulla concorrenza all’esame delle commissioni Attività produttive e Finanze della Camera nel mirino di notai, avvocati, consumatori e rappresentanti delle piccole e medie imprese. Dopo i rilievi dell’Organismo unitario dell’avvocatura e l’attacco di Federconsumatori e Adusbef, venerdì è stata diffusa una nuova nota congiunta in cui Consiglio nazionale del notariato, Confapi, Movimento Forense e alcune associazioni di consumatori paventano il rischio che il provvedimento “crei monopoli” senza portare alcun vantaggio ai cittadini. Non solo: durante un incontro pubblico sul ddl organizzato dall’associazione NotarAct il presidente del Consiglio nazionale del notariato, Maurizio D’Errico, ha affermato che il ddl “rischia di comportare grossi rischi sul piano del contrasto alla corruzione e al riciclaggio“. “Semplificare è importante”, ha detto D’Errico, “ma non è un buon motivo per azzerare i controlli e ridurre le garanzie a vantaggio dei cittadini e delle imprese”.

“Questo ddl è sfacciato già dal titolo – ha sostenuto poi il presidente di Confapi, Maurizio Casasco – questo è un ddl monopolio. Non si può ridurlo a un problema di categorie: bisogna semplificare e razionalizzare le norme all’interno di competenze specifiche, non confondere i ruoli”. E Massimiliano Cesali, presidente di Movimento Forense, dopo aver rilevato che “forse l’obiettivo di chi ha scritto questo ddl era farci litigare tra noi” ha ribadito che “non c’è alcuna norma a vantaggio del cittadino”. Valutazione condivisa dal presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti: “Non ho mai visto prima un ddl concorrenza in cui non c’è una sola norma che vada a favore del cittadino. Ogni giorno leggiamo di nuovi episodi di corruzione e, invece di ragionare come dare al sistema maggiori tutele, si propone un ddl che toglie l’elemento di garanzia e realizza un’operazione che avvantaggia solo i grandi gruppi”.

All’attacco anche i rappresentanti dei carrozzieri, secondo cui il testo consente alle assicurazioni di incidere sulla formazione dei prezzi delle riparazioni imponendo alle officine fiduciarie tariffe e tempi di riparazione. “Il governo”, ha detto Franco Mingozzi, presidente di Cna-Autoriparazioni, alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive alla Camera, “ha messo in piedi misure che non fanno nulla per aumentare la concorrenza né scoraggiare le frodi: anzi creano una ‘filiera del sinistro‘ controllata dalle compagnie di assicurazione, che metterebbe a rischio la sopravvivenza di centinaia migliaia di aziende del settore e di addetti. Le misure mortificano la libertà di scelta dei consumatori e privilegiano quella delle compagnie di assicurazione”. Di conseguenza “c’è il rischio di chiusura di migliaia di aziende che non siano collegate all’Ania“.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Pensioni, “ai magistrati 103mila euro l’anno. 90% assegni supera contributi”

next
Articolo Successivo

Conti pubblici, da Ue ok a split payment. Costruttori contro: “Ci costa 1,3 miliardi”

next