Una baracca che diventa un box auto, un’accusa di abuso d’ufficio per un dirigente comunale. A Salerno, dove ben altre quantità di cemento hanno fatto discutere e litigare, a cominciare dal Crescent. Ma a giudizio non ci va un qualsiasi architetto dirigente dell’Utc. Ci va Maria Maddalena Cantisani, per gli amici Marilena, 45 anni, la compagna del Governatore in pectore della Campania Vincenzo De Luca. La notizia è riportata su Il Mattino. Cinque i rinvii a giudizio disposti dal Gup Donatella Mancini: un altro dirigente municipale, il progettista dei lavori, i due proprietari. In sostanza, la Procura salernitana contesta la legittimità di una procedura di demolizione di una vecchia struttura per lasciare il posto a un garage interrato. Secondo il pm Maria Carmela Polito, la planimetria sarebbe aumentata notevolmente, di qui il decreto di rinvio a giudizio.
Signora discreta e riservata, la Cantisani. Due passi indietro a De Luca nelle uscite pubbliche in campagna elettorale, qualche timida passeggiata affianco all’ex sindaco di Salerno nei giorni successivi alla vittoria. Un silenzio mai violato. Lo staff dell’ex sindaco che la indica ai cronisti, perché la loro storia è nota, è alla luce del sole da diversi anni, non c’è alcun segreto, ma senza aggiungere dettagli. De Luca e la Cantisani hanno entrambi un matrimonio alle spalle, entrambi con due figli. Racconta Stella Cervasio sulle pagine napoletane di Repubblica che la prima apparizione della “dama silenziosa” risale al 2011, al giorno in cui l’architetto era stata accompagnata da De Luca a ritirare la modulistica per il cambio di residenza da Napoli a Salerno. La signora Cantisani è laureata in architettura alla Federico II di Napoli con un dottorato in urbanistica e pianificazione territoriale, ha collaborato alla cattedra di Urbanistica, e lavora da circa cinque anni al Comune di Salerno, dove è arrivata in mobilità. E’ dirigente del servizio Trasformazioni Edilizie, ha seguito le vicende urbanistiche promosse dalla giunta De Luca, ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha redatto alcune delle varianti più contestate. A cominciare dalla variante del 2013 al piano urbanistico comunale del 2005. Per queste ragioni, la Cantisani è finita nel mirino di associazioni e comitati che da anni si battono contro le politiche urbanistiche di De Luca – un esempio per tutti, il mastodontico Crescent, per il quale è in corso un processo che vede alla sbarra il neo Governatore.
Per un beffardo scherzo della storia, i due ora sono accomunati dalla medesima imputazione: l’abuso d’ufficio. Per De Luca, condannato in primo grado, ne deriva la spada di Damocle della legge Severino. Per la signora Cantisani il processo inizierà il 14 marzo.