WOLF CREEK 2
di Greg McLean – Australia 2013, dur. 106 – Con John Jarratt, Ryan Corr
“Ancora non ho capito voi turisti che ci trovate in questo posto”. Parola del sadico bushman Mick Taylor che, dopo la notevole sorpresa di Wolf Creek del 2005, torna in scena per continuare la sua striscia di efferati omicidi nell’outback australiano. Un capitolo secondo con al timone sempre McLean che ripropone la spietata invincibilità del mostro ribaltando moto, spazio e struttura del capitolo uno: stavolta prima ci sono gli inseguimenti in auto, a piedi, e a cavallo, poi si torna alla staticità del luogo chiuso dove avviene l’agonia dei rapiti. Capitolo secondo più concentrato sullo splatter, con sventramenti e mutilazioni preferiti alla tortura, e l’elevazione a protagonista totale dell’implacabile e folle killer Mick le cui vittime sfuggite possono sostituire la sua presenza solo con il manicomio. Presente e divertito, anche se non troppo convincente, il sottotesto politico legato all’invasione turistica degli occidentali. Siamo comunque dalle parti di un horror che non lascia scampo e respiro, sbrigando il compito catartico che gli è assegnato come genere vuole. La passeggiata solitaria di Mick a fondo minutaggio presagisce un terzo capitolo. 3/5