Il cantante di origini libanesi si è 'spogliato' di tutte le barriere, comunicando senza nascondere la sua storia personale con delle metafore. Non sono mancate alcune domande su Morgan e Fedez
“C’è sempre un po’ di nervosità ogni volta che presento un nuovo disco”. La nervosità è quella di Mika, la star internazionale del pop, giudice di X Factor Italia e coach di The Voice Francia, che torna con un nuovo disco di inediti. L’album esce il 15 giugno su etichetta Virgin/Emi per Universal con un titolo che colpisce: “No Place in Heaven”. Nessun posto in Paradiso.
“Provo sempre un po’ di tristezza quando devo presentare un nuovo disco, perché quello che è stato un momento personale, intimo, solo mio, diventa alla portata di tutti. Per questo progetto ho fatto qualcosa di molto più trasparente”.
Un disco che lascia da parte le paranoie e il senso di vergogna che la cultura libanese e la sua famiglia gli hanno trasmesso negli anni: “Non c’è spazio in Paradiso. Non lo sto cercando, se c’è bene altrimenti pazienza. Questo fa parte della mia cultura orientale, quella libanese. C’è sempre stato tanto senso di vergogna, e molta paranoia: parlare delle proprie cose intime sia personali che lavorative è visto come qualcosa di volgare”. Si spoglia quindi di tutte le barriere e comunica senza per forza nascondere la sua storia personale con delle metafore. C’è molta più libertà, ma non vuole essere un modello da seguire. Gli fa molta paura, dichiara a una mamma presente all’incontro con la figlia. “Scrivo canzoni per me e per gestire la mia vita, ma ho avuto tante persone intorno a me che mi hanno permesso di raggiungere questa libertà.”
Una libertà che gli è servita per affrontare temi importanti nel disco come la sessualità, la paura di come gestirla e l’amore. Cinque anni fa non parlava di niente o lo faceva con molta più distanza, per proteggersi. Oggi non ha più bisogno di nascondersi anche perché costruire una carriera su qualcosa di fittizio non ha senso. Raccontare la verità diventa una responsabilità. È un coming out ufficiale? Gli chiedono. Se si intende come un coming out from the shell si, uscire dal guscio, ma cosa importa del resto? “Non è così interessante fare un coming out sessuale, anzi, mi sembra molto negativo usare questo modo di dire”. Tutto viene spiegato in “All she wants” dove si legge un dialogo con una madre che ancora non si rassegna del tutto al fatto di non poter avere un figlio con una moglie e una famiglia da invitare a pranzo la domenica.
“No Place in Heaven” è un album craft, artigianale, estremamente pop, nelle melodie e nelle sonorità, abbandona un po’ il falsetto ma Mika – con una risata – rassicura i presenti di saperlo ancora fare. Le sue ispirazioni sono quelle del pop degli Anni ’60 e ’70: il primo Elton John, Billy Joel, Carole King. Registrato a Los Angeles prima in uno studio con accanto Pharrell Williams poi in una grande casa dove si è rinchiuso per qualche mese, che poi ha scoperto essere stata di Orlando Bloom.
Non mancano le domande su Morgan: “Sono stato in studio con lui e lì ho visto la persona senza pressione. Un bambino con i suoi giochi. Totalmente differente, pieno di grinta. Sarebbe bello fare qualcosa con lui ma lontano dalla pressione mediatica. Per ora abbiamo collaborato per “Andiamo a Londra”, un brano che sarà nel suo disco”. Per quanto riguarda Fedez e i fatti che lo stanno coinvolgendo circa la bagarre al Just Cavalli, invece, non si sbilancia più di tanto: “La sua vita è un po’ complicata e questo provoca tante situazioni che sono difficili da gestire. Lavora tanto e ha tanta voglia di fare. Ha forza e ambizione. E un sacco di fuoco dentro”. Mika dopo il sold out della prima data al Fabrique di Milano (10 giugno) sarà a Taormina il 23 luglio per poi continuare in Italia, Europa e Asia il suo tour.