Trentacinquemila euro donati per finanziare una startup di Parma. Un gesto con cui Maria Mussini, senatrice espulsa dai Cinque stelle e passata al gruppo misto nei primi mesi del 2014 dopo essere entrata in disaccordo con le decisioni dei vertici del Movimento, risponde alle polemiche che nell’ultimo anno hanno accompagnato la sua uscita. La parlamentare reggiana ha deciso di donare, proprio in continuità con quanto già faceva da pentastellata, una parte del suo accantonamento dello stipendio da parlamentare. E per farlo ha scelto non il suo Comune, Reggio Emilia, ma quello del primo cittadino Cinque stelle Federico Pizzarotti, considerato da molti vicino ai “dissidenti” dopo essere entrato più volte in aperto contrasto con Grillo e Casaleggio sulle questioni che riguardano la gestione del Movimento e non solo. “Avrei lasciato il Movimento per tenermi per intero la mia retribuzione? Una doppia falsità, dal momento che sono stata espulsa ingiustamente. Quanto alle donazioni, quella odierna – evidenzia Mussini – si aggiunge ai versamenti che ho effettuato fino allo scorso febbraio nel Fondo per il microcredito, come stabilito dal M5s e nonostante le mie forti perplessità sulla scelta di questo canale gestito dalle banche. Istituti scarsamente sensibili alle esigenze delle piccole medie imprese in difficoltà”.
Sabato 13 giugno la senatrice ha partecipato alla presentazione del bilancio degli ultimi sei mesi di raccolta fondi di Officine On/Off, servizio promosso dal Comune di Parma, a favore di FabLab, un progetto che ha lo scopo di acquisire macchinari e beni strumentali per l’allestimento di un laboratorio di fabbricazione digitale per offrire occasioni di autoimprenditorialità e occupazione giovanile. Al suo fianco non c’era il sindaco Pizzarotti, con cui la senatrice ha sempre collaborato e con cui continua ad avere rapporti, perché in viaggio negli Stati Uniti, ma al suo posto l’assessore alle Politiche giovanili Giovanni Marani, che insieme a Officine On/Off sostiene progetti a favore dei giovani dal coworking al crowdfunding. È a una di queste iniziative che andrà la somma messa a disposizione da Mussini. “La scelta di finanziare questa startup – ha spiegato – deriva da un’attenta osservazione del metodo di lavoro inclusivo seguito da questo Fablab, mirato all’occupabilità, con finalità educative e, tra l’altro, già diventato un modello di buone pratiche. Tutti aspetti perfettamente in linea con la mia visione politica”.
Una decisione, quella della donazione, che la senatrice ha voluto rendere pubblica anche per rispondere alle critiche che l’hanno investita dopo il suo allontanamento dai Cinque stelle. “Ho voluto tenere fede a quanto avevo promesso all’inizio del mandato – ha puntualizzato la senatrice – sia pure se non faccio più parte del gruppo M5S. Più delle illazioni di alcuni esponenti Cinque stelle contano i fatti – ha concluso – Oggi preferisco pensare al lavoro dei giovani di FabLab e al sostegno che con la loro attività potranno dare a tutto il territorio emiliano”.
Emilia Romagna
Ex M5S Mussini dona parte stipendio a startup Parma sostenuta dalla giunta Pizzarotti
La parlamentare reggiana ha deciso di donare, in continuità con quanto già faceva da pentastellata, una parte del suo accantonamento dell'indennità da parlamentare. E per farlo ha scelto non il suo Comune, Reggio Emilia, ma quello del primo cittadino Cinque stelle con il quale è da sempre in buoni rapporti
Trentacinquemila euro donati per finanziare una startup di Parma. Un gesto con cui Maria Mussini, senatrice espulsa dai Cinque stelle e passata al gruppo misto nei primi mesi del 2014 dopo essere entrata in disaccordo con le decisioni dei vertici del Movimento, risponde alle polemiche che nell’ultimo anno hanno accompagnato la sua uscita. La parlamentare reggiana ha deciso di donare, proprio in continuità con quanto già faceva da pentastellata, una parte del suo accantonamento dello stipendio da parlamentare. E per farlo ha scelto non il suo Comune, Reggio Emilia, ma quello del primo cittadino Cinque stelle Federico Pizzarotti, considerato da molti vicino ai “dissidenti” dopo essere entrato più volte in aperto contrasto con Grillo e Casaleggio sulle questioni che riguardano la gestione del Movimento e non solo. “Avrei lasciato il Movimento per tenermi per intero la mia retribuzione? Una doppia falsità, dal momento che sono stata espulsa ingiustamente. Quanto alle donazioni, quella odierna – evidenzia Mussini – si aggiunge ai versamenti che ho effettuato fino allo scorso febbraio nel Fondo per il microcredito, come stabilito dal M5s e nonostante le mie forti perplessità sulla scelta di questo canale gestito dalle banche. Istituti scarsamente sensibili alle esigenze delle piccole medie imprese in difficoltà”.
Sabato 13 giugno la senatrice ha partecipato alla presentazione del bilancio degli ultimi sei mesi di raccolta fondi di Officine On/Off, servizio promosso dal Comune di Parma, a favore di FabLab, un progetto che ha lo scopo di acquisire macchinari e beni strumentali per l’allestimento di un laboratorio di fabbricazione digitale per offrire occasioni di autoimprenditorialità e occupazione giovanile. Al suo fianco non c’era il sindaco Pizzarotti, con cui la senatrice ha sempre collaborato e con cui continua ad avere rapporti, perché in viaggio negli Stati Uniti, ma al suo posto l’assessore alle Politiche giovanili Giovanni Marani, che insieme a Officine On/Off sostiene progetti a favore dei giovani dal coworking al crowdfunding. È a una di queste iniziative che andrà la somma messa a disposizione da Mussini. “La scelta di finanziare questa startup – ha spiegato – deriva da un’attenta osservazione del metodo di lavoro inclusivo seguito da questo Fablab, mirato all’occupabilità, con finalità educative e, tra l’altro, già diventato un modello di buone pratiche. Tutti aspetti perfettamente in linea con la mia visione politica”.
Una decisione, quella della donazione, che la senatrice ha voluto rendere pubblica anche per rispondere alle critiche che l’hanno investita dopo il suo allontanamento dai Cinque stelle. “Ho voluto tenere fede a quanto avevo promesso all’inizio del mandato – ha puntualizzato la senatrice – sia pure se non faccio più parte del gruppo M5S. Più delle illazioni di alcuni esponenti Cinque stelle contano i fatti – ha concluso – Oggi preferisco pensare al lavoro dei giovani di FabLab e al sostegno che con la loro attività potranno dare a tutto il territorio emiliano”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".