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G7, il Ttip e la fase suprema della globalizzazione – Seconda parte

Ttip: perché imporre la segretezza su un accordo che cambierà completamente l’assetto del commercio europeo e la sua economia? Chi è il vero beneficiario di questo trattato? Quale sarebbe però l’impatto per le nostre economie?

Sicurezza alimentare e ambientale

Gli standard europei sono decisamente più alti anche in questo settore. Circa il 70% dei cibi industriali nei supermercati americani contengono Ogm, mentre in Europa, nonostante il lobbysmo delle multinazionali verso la Commissione Europea, ci sono norme molto più restrittive. Il Ttip sarebbe il cavallo di Troia perfetto per portare gli organismi geneticamente modificati sulle nostre tavole, e corporation come la Monsanto avrebbero il modo di dominare completamente il mercato dell’agricoltura europeo. L’industria delle biotecnologie in Europa sta lavorando a stretto contatto con quella statunitense proprio per aumentare la diffusione di Ogm nel mercato alimentare europeo. Con le norme attuali circa il 40% dei cibi americani non potrebbe essere venduto in Europa, a causa delle restrizioni sugli interferenti endocrini che vengono utilizzati ad esempio nelle carni americane, sottoposte ad un trattamento a base di ormoni della crescita oppure trattate con cloro; una procedura espressamente vietata dall’Ue nel 1997.

Privatizzazioni

Cosa non è stato ancora toccato dalle privatizzazioni? Attualmente la sanità pubblica non è ancora stata privatizzata, anche se le politiche di tagli al bilancio l’hanno fortemente indebolita. Le compagnie assicurative americane che controllano la sanità americana, vedono nell’Europa un importante mercato di sbocco e il Ttip rappresenta l’occasione attesa da tempo per sostituire i servizi pubblici sanitari europei. La logica è quella del business: al monopolista pubblico che ha esigenze e interessi diversi, si sostituisce l’oligopolio privato che vuole fare profitti. Sono interessate a questa dinamica anche le compagnie dei trasporti aerei, ferroviari e marittimi le quali dovrebbero essere vendute a compagnie private transnazionali che in questo modo potrebbero gestire i servizi strategici essenziali dei Paesi europei.

Multinazionali superiori agli Stati nazionali

Questa forse è la parte più grave e inquietante. Negli accordi di investimento bilaterali esiste una clausola specifica che consente di mettere su un piano giuridicamente uguale o addirittura superiore le corporation rispetto agli Stati stranieri. Si tratta dell’Isds (Investor-State Dispute Settlement), ovvero la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato, uno strumento già presente nel trattato di libero scambio nordamericano (Nafta). Invocando questa clausola, le multinazionali avrebbero il potere di trascinare gli Stati in tribunali internazionali per esercitare una richiesta di danni contro quelle nazioni che non hanno permesso la vendita dei loro prodotti sul proprio territorio. Una situazione che ha dovuto fronteggiare il Canada alle prese con ricorsi di corporation straniere che si sono appellati a questo strumento. Usa e Ue stanno trattando per inserire questa procedura nel Ttip, e l’impatto di questa misura potrebbe essere devastante non solo per la sovranità degli Stati, che si troverebbero alle prese con i ricorsi (costosi) delle compagnie straniere, ma anche per i sistemi giuridici nazionali che verrebbero sottoposti al giudizio di tribunali internazionali. Non sarà neppure necessario passare prima per il giudizio di un tribunale nazionale, in quanto questa procedura consente alle corporation di scavalcare le giurisdizioni nazionali e ricorrere direttamente al giudizio dei tribunali internazionali, spesso espressione di corti fittizie patrocinate dagli avvocati delle stesse compagnie che ricorrono in giudizio. Non è difficile immaginare che questi tribunali sosterranno le ragioni delle compagnie transnazionali a discapito di quelle degli Stati nazionali.

In conclusione, il Ttip non è solo una manifesta sottomissione degli interessi europei alla politica estera e commerciale statunitense, ma una definitiva trasformazione dello Stati che compongono l’Europa, che saranno completamente privati della loro sovranità in ambito economico, come già con l‘ euro sono stati privati della loro sovranità monetaria. Il Ttip è, insomma, la fase suprema della globalizzazione.

di Paolo Becchi e Cesare Sacchetti

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