La blogger è finita in manette mentre stava protestando alle porte del villaggio Kufr Qaddom contro la presenza dell’esercito di Tel Aviv negli insediamenti palestinesi. Ha iniziato lo sciopero della fame
È stata arrestata a Tel Aviv Samantha Comizzoli, attivista e blogger italiana. Si trovava sul territorio da un anno e attualmente è detenuta in isolamento nel carcere israeliano dell’aeroporto di Tel Aviv. Comizzoli stava manifestando alle porte del villaggio Kufr Qaddom contro la presenza dell’esercito di Israele negli insediamenti palestinesi. Le sarebbe scaduto da tempo il visto e potrebbe essere espulsa nel giro di qualche giorno. Nel frattempo si rifiuterebbe di rispondere alle domande della polizia in quanto ritiene di essere prigioniera politica e avrebbe cominciato lo sciopero della fame. Le sue intenzioni sono di farlo durare fino a che tutti i bambini nelle carceri israeliane non verranno liberati.
Poche settimane fa era uscito il documentario di Comizzoli, dal titolo ‘Israele, il cancro” in cui racconta le violenze e gli abusi dell’esercito israeliano ai danni dei palestinesi. Alla donna, colpita di recente al seno da proiettili di gomma nel corso di una manifestazione, da giovedì 11 giugno era stato negato l’accesso all’account Facebook, mezzo tramite cui aggiornava quotidianamente amici e utenti delle sue attività. È riuscita comunque ad annunciare il suo arresto tramite tweet. I suoi amici intanto, hanno organizzato una manifestazione di solidarietà a Torino il 13 giugno alle 17 sotto la sede Rai di via Verdi.