Il responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes: "Frontiera italo-francese non è mai stata chiusa". Fonti italiane: "Vero, ma attuate verifiche non introdotte nell'accordo". Intanto a Ventimiglia i profughi hanno passato la notte sulla scogliera. Mentre a Milano hanno trovato riparo nelle strutture trasparenti, i cui vetri sono stati oscurati. Alfano: "Antipasto di quello che succederebbe se saltasse il diritto della libera circolazione"
“La frontiera con l’Italia non è mai stata chiusa”. “Non è vero, sono stati reintrodotti i controlli fissi alle frontiere che non sono previsti dal trattato”. Scontro diplomatico tra Parigi e Roma sui migranti e tensione sempre più alta in Europa. Da giorni chi cerca di attraversare il confine francese per raggiungere i paesi del Nord Europa viene bloccato a Ventimiglia: la Francia ha infatti sigillato la frontiera a Mentone schierando i militari della Compagnie républicaine de securité sulla linea di confine a ponte San Ludovico. E impedendo così il passaggio dei profughi che sono costretti a rimanere in Italia. E se un alto responsabile della prefettura delle Alpes-Maritimes ha assicurato che “la Francia non ha sospeso Schengen e la frontiera non è mai stata chiusa”, fonti italiane che l’agenzia Ansa definisce ben informate hanno detto “che sono stati reintrodotti i controlli fissi”. Le istituzioni francesi hanno sminuito gli effetti dell’azione: “L’unica eccezione di brevissima durata”, ha spiegato il funzionario, “risale a sabato 13 giugno, per un’ora o due, sulla strada litoranea tra Ventimiglia e Mentone, dove la circolazione è stata temporaneamente interrotta, su richiesta della stessa polizia italiana, nel momento in cui ha lanciato le operazioni. Sono stati gli stessi agenti italiani che hanno parlato con i colleghi francesi sul posto. E’ stato chiesto loro di chiudere il varco giusto per il tempo delle operazioni di sgombero dei migranti”.
Tensione a Ventimiglia. Alfano: “Antipasto di quello che succederà se si chiude Schengen”
La situazione è degenerata in momenti di tensione sabato 13 giugno, con sit-in e cariche della polizia, e ha costretto circa 50 migranti a passare la notte sulla scogliera della cittadina ligure coprendosi con coperte o cartoni. Altri invece hanno dormito sotto le pensiline della stazione o nei giardinetti pubblici. Momenti di tensione anche oggi, quando all’arrivo delle forze dell’ordine – che volevano spostare altrove i profughi – alcuni migranti hanno urlato: “Noi non torniamo indietro” e “via la polizia”. Ventimiglia rimane, dunque, una potenziale polveriera. Tanto che il ministro dell’Interno Angelino Alfano avverte che quello che è successo in questo fine settimana è “solo un antipasto di quello che succederebbe se si sospendesse Schengen”.
Renzi: “Da Ue risposte scarse. L’Italia ha pronto un piano B”
Il tutto avviene mentre Matteo Renzi attacca duramente l’Europa. Lo ha fatto questa mattina, in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha bollato le politiche ipotizzate dall’Unione europea per fronteggiare l’emergenza immigrazione come “insufficienti” e al “limite della provocazione”, avvertendo che o Bruxelles mette in campo un altro piano oppure l’Italia presenterà il suo “piano B”, senza però scendere nei dettagli.
Anche la Svizzera respinge i migranti. “Da quando la Francia ha chiuso frontiere, impedito anche il semplice passaggio”
Ma l’esempio francese viene seguito anche dalla Svizzera. Da mesi la polizia di frontiera rimanda gli immigrati che tentano di entrare in territorio elvetico viaggiando sui treni, ma “da quando la Francia ha chiuso le frontiere, gli elvetici impediscono anche il semplice passaggio. Prima la Svizzera concedeva il transito sino al confine francese di Vallorbe”, spiegano al posto di polizia di frontiera di Domodossola. E i respingimenti avvengono quasi ogni giorno, sono stati circa 1.700 nei primi cinque mesi di quest’anno.
Germania, lunedì 15 giugno riaperte le frontiere dopo il G7 di Elmau
E’ prevista per domani la riapertura delle frontiere della Germania, secondo quanto spiegano fonti della Commissione Ue. Il periodo notificato da Berlino a Bruxelles, in occasione del G7 di Elmau del 7 e 8 giugno, andava infatti dal 27 maggio al 15 giugno.
Stazione di Milano: gli immigrati in strutture di plexiglass
Intanto a Milano è stata messa in atto quella che il prefetto ha chiamato “soluzione ponte”. Dopo aver fatto spostare gli immigrati dall’interno della stazione Centrale e aver chiuso i mezzanini con delle reti, agli stranieri è stata fatta trascorrere la notte nella piazza antistante o in centri di accoglienza. Poi sono stati allestiti cubi di plexiglass trasparenti. Quelli che servono normalmente ad ospitare i negozi. “E’ una misura provvisoria”, ha assicurato il prefetto Francesco Paolo Tronca. Gli spazi commerciali scelti dovrebbero avere la funzione di centro di smistamento temporaneo. La soluzione ponte nella galleria della stazione dovrebbe essere superata da metà della prossima settimana, quando dovrebbero essere messi a disposizione dalle Ferrovie due locali attigui alla stazione.
I vetri dei cubi sono stati poi oscurati per tutelare la privacy degli immigrati, dopo una decisione concordata dal Comune e dalla Prefettura. La scelta del plexiglass aveva, infatti, sollevato diverse polemiche, in quanto i migranti sono visibili dall’esterno. A queste critiche aveva risposto l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino: “Non concentriamoci su queste minchiate, qua c’è gente che ha bisogno di una soluzione e se ce ne andiamo c’è l’anarchia. So bene che non sono luoghi idonei, ma Grandi Stazioni ci ha messo a disposizione questi e queste persone hanno bisogno di una soluzione”.
I migranti intanto, si sono messi in coda nella zona in cui vengono distribuiti dai volontari viveri e bevande e a fianco della galleria delle Carrozze sono stati collocati bagni chimici. Si nota comunque una presenza minore di migranti nella stazione rispetto a ieri, 13 giugno, ma sono attesi nuovi arrivi da treni provenienti dalla Sicilia.
Roma, allestito centro temporaneo di accoglienza. Croce Rossa: “Casi di scabbia sotto controllo”
Il Comune di Roma per fronteggiare l’emergenza ha allestito un centro di accoglienza e una tendopoli alle spalle della stazione Tiburtina, per dare un rifugio alle centinaia di migranti che da giorni stazionavano all’aperto. “Roma si sta facendo carico di un’emergenza sanitaria, di un tema che è tutto politico, di una situazione di diritto internazionale. L’Italia non deve essere lasciata sola, bisogna rivedere il trattato di Dublino“. Lo afferma l’assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale, Francesca Danese, durante il punto stampa all’esterno della tendopoli. “Vorrei ringraziare i cittadini romani che stanno rispondendo – ha sottolineato Danese – portando cibo e vestiti per questi ragazzi, donne e bambini. Questo significa che esiste una città attenta a queste tematiche”. Mentre la Croce Rossa ha fatto sapere che si sono registrati “alcuni casi di scabbia in maniera molto contenuta che sono stati già trattati nei giorni precedenti. Attualmente la situazione del contagio scabbia è assolutamente sotto controllo”, ha dichiarato il presidente Flavio Ronzi.