Santoro congeda Servizio Pubblico (ma l’ultima sarà in piazza a Firenze il 18 giugno). La trasmissione della Innocenzi riesce a rappresentare l’evoluzione del talk santoriano?
Riccardo Marra
“Cambia, todo cambia”. Lo ha detto Santoro nell’editoriale d’apertura della quarta e ultima puntata stagionale di Announo, raccontando il suo addio, a dir il vero già proclamato. E se tutto cambia, se Servizio Pubblico diventa in estate Announo (e non solo in estate?) difficilmente però si riesce a scorgere tra le mani di Giulia Innocenzi, l’anno 1 del talk show santoriano, il 2.0, lo step successivo, insomma una sua evoluzione ora che Santoro molla definitivamente la scena. Non perché Giulia non ci sappia fare (il physique du role l’ha conquistato faticosamente sul campo), ma perché il “tutti contro tutti” della piazza di Announo risulta un po’ una marmellata caotica, con un filo logico che c’è ma che spesso è talmente fino che se ne perde traccia tra il vorticoso passaggio di microfoni. Roba vista, già vista – intendo la rissona controllata del dibattito Tv. Chi conosce la royal rumble del wrestling americano? Vince chi rimane più a lungo sul ring senza essere buttato giù. E il dibattito è interessante, così com’è avvincente il combattimento, meno lo è il fight club se risulta cartonato e scenografato o comunque provocato ad arte: a quanto era dato lo scazzo tra la Parietti e la Santanchè di giovedì scorso? E dunque cambia. Cosa Cambia? Nada cambia.
Davide Venturi
E’ ovvio, il conflitto muove ogni storia: è il frutto proibito dell’Eden, è la guerra tra Caino e Abele, sono i litigi tra gli dei dell’Olimpo. E da questi conflitti discende anche il più anacronistico talk televisivo. Ma dobbiamo fare una distinzione tra chi fa leva solo sul conflitto con la speranza che muti in rissa e i talk che investono (oltre che sul litigio tra i vip) anche sulle idee. E non credo che la guerra Parietti-Santanchè sia il centro della trasmissione condotta dalla Innocenzi. Perché in Announo qualcosa cambia. Primo, al centro dello studio e della discussione ci sono i giovani. Secondo, i temi, se non originali, sono quantomeno ricercati rispetto i soliti quesiti: “Renzi riuscirà nelle riforme?” o “La destra in Italia è solo Berlusconi?” Terzo, il mondo internet diventa protagonista oltre la normale vox populi dei Twitter. Un esempio? Questa equazione: The Jackal sta ad Announo, come Il terzo segreto di Satira a Piazza Pulita. Perché oggi i talk innovativi cercano di farsi rete introducendone e dandone in appalto una porzione. Le ragioni? L’annuncio imminente di una grande abbuffata del cannibale internet. E se per ora la tv tiene botta è perché il cannibale è vegetariano; il che sarebbe come dire che per certa tv l’anacronismo è tornato di moda.
Riccardo Marra e Davide Venturi
TeleDipendenti
Media & Regime - 15 Giugno 2015
Announo e il talk show del futuro: ‘nada cambia’?
Santoro congeda Servizio Pubblico (ma l’ultima sarà in piazza a Firenze il 18 giugno). La trasmissione della Innocenzi riesce a rappresentare l’evoluzione del talk santoriano?
Riccardo Marra
“Cambia, todo cambia”. Lo ha detto Santoro nell’editoriale d’apertura della quarta e ultima puntata stagionale di Announo, raccontando il suo addio, a dir il vero già proclamato. E se tutto cambia, se Servizio Pubblico diventa in estate Announo (e non solo in estate?) difficilmente però si riesce a scorgere tra le mani di Giulia Innocenzi, l’anno 1 del talk show santoriano, il 2.0, lo step successivo, insomma una sua evoluzione ora che Santoro molla definitivamente la scena. Non perché Giulia non ci sappia fare (il physique du role l’ha conquistato faticosamente sul campo), ma perché il “tutti contro tutti” della piazza di Announo risulta un po’ una marmellata caotica, con un filo logico che c’è ma che spesso è talmente fino che se ne perde traccia tra il vorticoso passaggio di microfoni. Roba vista, già vista – intendo la rissona controllata del dibattito Tv. Chi conosce la royal rumble del wrestling americano? Vince chi rimane più a lungo sul ring senza essere buttato giù. E il dibattito è interessante, così com’è avvincente il combattimento, meno lo è il fight club se risulta cartonato e scenografato o comunque provocato ad arte: a quanto era dato lo scazzo tra la Parietti e la Santanchè di giovedì scorso? E dunque cambia. Cosa Cambia? Nada cambia.
Davide Venturi
E’ ovvio, il conflitto muove ogni storia: è il frutto proibito dell’Eden, è la guerra tra Caino e Abele, sono i litigi tra gli dei dell’Olimpo. E da questi conflitti discende anche il più anacronistico talk televisivo. Ma dobbiamo fare una distinzione tra chi fa leva solo sul conflitto con la speranza che muti in rissa e i talk che investono (oltre che sul litigio tra i vip) anche sulle idee. E non credo che la guerra Parietti-Santanchè sia il centro della trasmissione condotta dalla Innocenzi. Perché in Announo qualcosa cambia. Primo, al centro dello studio e della discussione ci sono i giovani. Secondo, i temi, se non originali, sono quantomeno ricercati rispetto i soliti quesiti: “Renzi riuscirà nelle riforme?” o “La destra in Italia è solo Berlusconi?” Terzo, il mondo internet diventa protagonista oltre la normale vox populi dei Twitter. Un esempio? Questa equazione: The Jackal sta ad Announo, come Il terzo segreto di Satira a Piazza Pulita. Perché oggi i talk innovativi cercano di farsi rete introducendone e dandone in appalto una porzione. Le ragioni? L’annuncio imminente di una grande abbuffata del cannibale internet. E se per ora la tv tiene botta è perché il cannibale è vegetariano; il che sarebbe come dire che per certa tv l’anacronismo è tornato di moda.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".