Ad aprile il debito pubblico italiano ha fatto segnare un nuovo record, ma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, bolla la questione come “noiosa“. Secondo la Banca d’Italia, è aumentato di 10 miliardi, a 2.194,5 miliardi di euro. L’incremento, sottolinea via Nazionale, è stato superiore al fabbisogno del mese (6,4 miliardi) per l’aumento di 4,2 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (a fine aprile pari a 83,1 miliardi; 77,4 ad aprile del 2014). in senso opposto ha operato l’effetto complessivo dell’emissione di titoli sopra la pari, dell’apprezzamento dell’euro e degli effetti della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione (0,6 miliardi). Con riferimento ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 9,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
A viale XX Settembre, tuttavia, non c’è ombra di preoccupazione. Almeno stando a quello che dice Padoan: “Questa del record del debito è una cosa veramente noiosa. Per definizione il debito aumenta, bisogna vedere se l’aumento è maggiore o minore del Pil nominale”, ha detto il ministro dell’Economia, parlando in un Forum con Il Mattino di una “disinformazione” che lo manda “ogni volta in escandescenze”. “La finanza pubblica italiana – ha aggiunto il ministro rispondendo ad una domanda sul rischio contagio dalla Grecia – è in condizioni di sostenibilità. Il debito italiano sta per voltare la collina e dall’anno prossimo comincerà a diminuire“.
“Rispetto alla situazione del 2012 – ha precisato il ministro – che era la situazione più critica, le cose sono sostanzialmente cambiate. C’è in generale una struttura istituzionale della zona euro decisamente migliore. L’Italia è in condizioni di stabilità“.