Un anno prima dell’arresto di Salvatore Buzzi e dello svelamento di “Mafia capitale”, il Ministero dell’Economia aveva lanciato l’allarme sugi appalti dati alla Eriches 29, una delle coop che faceva capo proprio al protagonista dell’inchiesta. Lo sottolinea la commissione prefettizia d’accesso al Comune di Roma, a quanto riporta il Corriere della Sera anticipando la relazione che entro domani dovrebbe arrivare nelle mani di Franco Gabrielli, prefetto della capitale, in vista dell’eventuale decisione del governo sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose l’amministrazioone capitolina.
La relazione, secondo il Corriere, cita un rapporto degli ispettori del Mef datato gennaio 2014: “Va rilevato come l’affidamento sia avvenuto in via diretta, in assenza di qualsivoglia procedura concorrenziale, sebbene l’importo del servizio sia largamente superiore al limite previsto dalla legge”, recita la relazione. Proroghe e rinnovi taciti erano “espressamente vietati”, eppure venivano riconosciuti regolarmente dal Comune. Gli ispettori del Mef esprimono la loro “censura” anche su appalti arrivati a Domus Caritatis, del gruppo La Cascina, che fa capo a Salvatore Menolascina, legato a Buzzi e arrestato nella seconda tranche di Mafia capitale.
All’epoca della relazione degli ispettori, il sindaco di Roma era Ignazio Marino, rileva la Commissione prefettizia. Ma, a quanto riporta il Corriere, di fronte alla Commissione Marino si è difeso sottolinenando di avere premuto lui per ottenere la verifica, e di aver anche dovuto insistere con il ministero retto all’epoca da Fabrizio Saccomanni. Il sindaco ha inoltre opposto il fatto che quando si è insediato non ha trovato neppure il bilancio, finendo così per essere obbligato a procedere con le proroghe.
La valutazione sullo scioglimento verte in particolare sul condizionamento dell’amministrazione comunale da parte del’organizzazione mafiosa, in questo caso il gruppo guidato secondo gli inquirenti da Massimo Carminati. Da un lato la relazione riporta come nel 2012 la rete di consiglieri comunali ritenuti vicini a Buzzi – in testa Luca Gramazio di Forza Italia, anche lui arrestato – si attivava per far approvare debiti fuori bilancio in favore di quest’ultimo. Dall’altro, a essere colpita dallo scioglimento sarebbe l’attuale giunta Marino, che dalle carte risulta assai meno coinvolta di quella precedente di centgrodestra guidata da Gianni Alemanno, accusato di associazione mafiosa.
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Mafia capitale, la relazione: “Comune sapeva un anno prima di arresti”
Già nel gennaio 2014 gli ispettori del Ministero dell'Economia segnalavano gravi irregolarità nell'assegnazione degli appalti a Buzzi e agli altri protagonisti dell'inchiesta finiti poi in carcere. Lo scrivono i commissari prefettizi nel testo, anticipato dal Corriere, su cui si valuterà lo scioglimento per condizionamento mafioso. La difesa di Marino: "Ho coinvolto io il Mef"
Un anno prima dell’arresto di Salvatore Buzzi e dello svelamento di “Mafia capitale”, il Ministero dell’Economia aveva lanciato l’allarme sugi appalti dati alla Eriches 29, una delle coop che faceva capo proprio al protagonista dell’inchiesta. Lo sottolinea la commissione prefettizia d’accesso al Comune di Roma, a quanto riporta il Corriere della Sera anticipando la relazione che entro domani dovrebbe arrivare nelle mani di Franco Gabrielli, prefetto della capitale, in vista dell’eventuale decisione del governo sullo scioglimento per infiltrazioni mafiose l’amministrazioone capitolina.
La relazione, secondo il Corriere, cita un rapporto degli ispettori del Mef datato gennaio 2014: “Va rilevato come l’affidamento sia avvenuto in via diretta, in assenza di qualsivoglia procedura concorrenziale, sebbene l’importo del servizio sia largamente superiore al limite previsto dalla legge”, recita la relazione. Proroghe e rinnovi taciti erano “espressamente vietati”, eppure venivano riconosciuti regolarmente dal Comune. Gli ispettori del Mef esprimono la loro “censura” anche su appalti arrivati a Domus Caritatis, del gruppo La Cascina, che fa capo a Salvatore Menolascina, legato a Buzzi e arrestato nella seconda tranche di Mafia capitale.
All’epoca della relazione degli ispettori, il sindaco di Roma era Ignazio Marino, rileva la Commissione prefettizia. Ma, a quanto riporta il Corriere, di fronte alla Commissione Marino si è difeso sottolinenando di avere premuto lui per ottenere la verifica, e di aver anche dovuto insistere con il ministero retto all’epoca da Fabrizio Saccomanni. Il sindaco ha inoltre opposto il fatto che quando si è insediato non ha trovato neppure il bilancio, finendo così per essere obbligato a procedere con le proroghe.
La valutazione sullo scioglimento verte in particolare sul condizionamento dell’amministrazione comunale da parte del’organizzazione mafiosa, in questo caso il gruppo guidato secondo gli inquirenti da Massimo Carminati. Da un lato la relazione riporta come nel 2012 la rete di consiglieri comunali ritenuti vicini a Buzzi – in testa Luca Gramazio di Forza Italia, anche lui arrestato – si attivava per far approvare debiti fuori bilancio in favore di quest’ultimo. Dall’altro, a essere colpita dallo scioglimento sarebbe l’attuale giunta Marino, che dalle carte risulta assai meno coinvolta di quella precedente di centgrodestra guidata da Gianni Alemanno, accusato di associazione mafiosa.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".