L'ex superdirigente del ministero per le Infrastrutture si trovava ai domiciliari. L'avvocato Madia: "Il processo non potrà che riconoscere l'assoluta integrità morale del mio assistito"
Torna in libertà, dopo 3 mesi, Ercole Incalza, l’ex superdirigente del ministero per le Infrastrutture arrestato nell’inchiesta sulle Grandi opere che spinse alle dimissioni l’allora ministro Maurizio Lupi. Incalza si trovava ai domiciliari: 8 giorni dopo l’arresto in carcere (avvenuto il 16 marzo) il gip concesse gli arresti nella sua abitazione. Per il giudice per le indagini preliminari Angelo Pezzuti ora non sono più sussistenti le esigenze di custodia cautelare. “Ora, con maggiore serenità – commenta l’avvocato Titta Madia, difensore di Incalza – possiamo preparare la difesa per affrontare il processo. Questo non potrà che riconoscere l’assoluta integrità morale del mio assistito”.