Giovanni Sabbatucci, docente di Storia contemporanea all’università Sapienza di Roma: "Le proposte di argomento storico, sul Mediterraneo e il percorso verso la Liberazione, richiedono una preparazione molto elevata". Il sociologo Domenico De Masi "promuove" gli elaborati sulle sfide del XXI secolo e Malala: "Temi di grande importanza"
Grande protagonista la Resistenza, tema assai attuale nell’anno del 70esimo anniversario della Liberazione. Come del resto hanno stretti legami con l’attualità anche le altre tracce di argomento storico-politico e socio-economico proposte alla maturità 2015: dal Mediterraneo, mare che un tempo ha unito le civiltà mentre oggi è simbolo di barriere e separazione, alle competenze indispensabili per affrontare le sfide del XXI secolo, fino al diritto all’istruzione, con un brano di Malala Yousafzai, la ragazza pakistana premio Nobel per la Pace 2014 che ha rischiato di perdere la vita per mano dei talebani. Uno spaziare tra argomenti difficili, ma molto vari che secondo il sociologo Domenico De Masi segnano “il superamento del micro-pensiero gelminiano”, in voga al ministero dell’Istruzione ai tempi dei governi Berlusconi.
I temi di argomento storico vengono invece giudicati troppo generici da Giovanni Sabbatucci, docente di Storia contemporanea all’università Sapienza di Roma e autore di uno dei manuali più utilizzati sui banchi di scuola: “Per essere svolte in modo specifico e con qualche cognizione di causa, queste tracce richiedono una preparazione molto elevata. Se questa manca, come credo manchi agli studenti delle superiori, il rischio è che vengano indotte riflessioni vaghe”.
La Resistenza – Per il tema storico (tipologia C), ai maturandi è stato chiesto di illustrare le fasi della Resistenza, prendendo spunto da uno scritto di Dardano Fenulli, ufficiale dell’esercito regio che si oppose ai nazi-fascisti e per questo fu fucilato nel 1944 alle Fosse Ardeatine. Le sue parole riprendono i valori del Risorgimento, evidenziano un legame tra le due epoche che – spiega Sabbatucci – è una delle anime della Resistenza: “Una tematica interessante, ma difficile da cogliere. Le frasi sull’amore per la patria, se non le si inserisce nel contesto giusto, rischiano di rimanere una serie di auspici e di banalità”. Non piace poi a Sabbatucci il fatto che la Resistenza si protagonista anche dell’opera scelta per l’analisi del testo (tipologia A), Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino: “Sarebbe stato meglio variare di più gli argomenti – sostiene -. La Resistenza inoltre è un tema di cui si è già parlato molto quest’anno, vista la ricorrenza del 70esimo anniversario della Liberazione. Avrei evitato di proporre un tema oggetto di celebrazioni, perché ciò aiuta gli studenti che si presentano all’esame con scalette predefinite”.
Il Mediterraneo – Il ministero ha dedicato il saggio breve o articolo di giornale (tipologia B) di ambito storico-politico al “Mediterraneo: atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà”. In passato incrocio di popoli, culture e commerci, come evidenziato dal brano di Predrag Matvejević, tratto da Breviario mediterraneo. Un mare che oggi però, anziché unire, “erige nuove barriere tra la nostra e l’altra sponda”, si legge nel testo di Paolo Frascani (da Il mare), mentre i vantaggi di una maggiore integrazione con il Maghreb vengono sottolineati nel passaggio di un documento della Commissione europea. “Un tema molto complesso – dice Sabbatucci -. Difficile svolgerlo senza limitarsi a parafrasare quello che già è riportato nei brani proposti. Io stesso avrei delle difficoltà a svolgere questa traccia, che comporta una certa conoscenza della storia del Mediterraneo. Non possiamo pretendere che uno studente di quinta superiore sia esperto di storia antica e di storia del Medioevo. E se si vuole centrare il tema sui giorni nostri, diventa ancora più difficile”.
Le sfide del XXI secolo – “Le competenze del cittadino nella vita economica e sociale” per affrontare il nostro secolo sono al centro del saggio breve o articolo di giornale (tipologia B) di argomento socio-economico, con spunti tratti da saggi di Ignazio Visco (Investire in conoscenza. Crescita economica e competenze per il XXI secolo) e di Martha C. Nussbaum (Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica), oltre che da una raccomandazione del Parlamento europeo.
Il tema viene promosso da De Masi, che soprattutto nelle parole di Nussbaumm vede “la messa in discussione del neo-liberismo, del tecnicismo, del fatto che economia e tecnologia siano il perno della società. La dimensione non utilitaristica non può essere trascurata”. Una traccia, che insieme alle altre proposte, per De Masi dimostra come il vento sia cambiato al ministero dopo gli anni del berlusconismo: “Sono temi che rappresentano il superamento del micro-pensiero gelminiano, con cui si voleva ridurre l’istruzione alle tre ‘i’ di informatica, inglese e impresa”.
Malala e il diritto all’istruzione – De Masi trova un argomento “di grande importanza” anche quello proposto nel tema di ordine generale (tipologia D), con una citazione tratta dal libro Io sono Malala, scritto dal premio Nobel insieme a Christina Lamb. Dalla sua lotta in favore dell’educazione femminile lo spunto agli studenti per sviluppare le loro riflessioni e le loro opinioni sul diritto allo studio.
@gigi_gno – luigi.franco.lf@gmail.com