Il picconatore della F1 torna a parlare, e ne ha per tutti. A 75 anni Max Mosley, che per 35 anni è stato a capo prima della Foca e poi della Fia, prima di lasciare il posto a Jean Todt nel 2009, in un’intervista a Sky demolisce l’intero Circus da par suo. A ruota libera Mosley spara a zero sul boss Bernie Ecclestone (“ci vuole un ricambio generazionale”), sul suo successore alla Fia (“si occupa di sicurezza stradale e non di F1”) e sui motori ibridi (“ci vuole un costo massimo di 3-4 milioni”). L’unico che ne esce bene è ovviamente lui stesso, dato che “ho contribuito a salvare la Formula Uno e a renderla più sicura dopo la morte di Ayrton Senna a Imola”.
Il tutto dopo che in un’intervista al domenicale inglese The Observer, aveva ricordato l’amicizia dei suoi genitori con Adolf Hitler ponendosi come unico problema la domanda su come avesse fatto un pittore a essere eletto a capo di uno dei più avanzati stati europei come la Germania. E si era anche rammaricato che lo scandalo della sua orgia in costumi nazisti – un caso da cui si sviluppò un decisivo dibattito sulla privacy – fosse avvenuto nel 2008, quando il sadomaso non era ancora sdoganato come oggi. Ma torniamo alle picconate dell’intervista a Sky.
Il primo bersaglio è Ecclestone. “Non so se ci sia bisogno di un ricambio generazionale alla guida della F1 – attacca Mosley – Ecclestone fa un grande lavoro, almeno dal punto di vista finanziario, ma credo che la struttura generale della F1 sia sbagliata, con i top team molto ricchi e gli altri in difficoltà, obbligati a trovare delle soluzioni condivise. Ma Ecclestone non riesce a mediare da solo e credo proprio che la Federazione dovrebbe intervenire, ma forse Jean Todt pensa che debbano risolvere i problemi tra di loro”.
Il secondo è Todt. “Penso che Jean Todt stia facendo un grande lavoro dal punto di vista della sicurezza stradale, non ho parlato con lui recentemente, ma penso che si stia concentrando più sulla sicurezza stradale che sulla F1”. Per poi proseguire così. “Capisco il suo punto di vista, lui [Todt ndr.] considera i Team Principal delle scuderie persone adulte, considera Ecclestone all’altezza, capaci di risolvere i problemi senza ingerenze. Io la pensavo in modo diverso, ma non posso dire che stia sbagliando”. E infine i motori. “Sono d’accordo con la rivoluzione ibrida della F1, ma credo sia stato fatto un errore fondamentale: non è stato messo un tetto alle spese – dice Mosley -. La Federazione dovrebbe accogliere tutti i costruttori di automobili ma vincolando il loro ingresso alla F1 e alla sua visibilità a un costo standard: devono poter fornire il motore a tutti i team con un costo al massimo di 3-4 milioni di euro all’anno. Sono già tanti soldi e se non sono disposti a farlo allora non dovrebbero avere accesso alla F1. L’errore è stato permettere ai costruttori di scaricare i costi di ricerca e sviluppo di questi motori ai team più piccoli, perché questi costi saranno ammortizzati sulla produzione di serie”.