Raffaele, mi racconti come è nata l’idea di creare la serie Rufus?
Rufus è un progetto ideato interamente da me che mi occupo sia dell’ideazione degli episodi che della produzione musicale. Le idee portanti del progetto Rufus sono la collaborazione tra artisti e la volontà di superare i limiti e i preconcetti legati al ‘genere’ musicale. Rufus nasce dall’esigenza di fondere l’esperienza musicale con quella visiva e di sperimentare a 360 gradi.
Chi sono gli artisti che finora hanno preso parte a questo progetto?
Al momento ho ricevuto contributi importantissimi da alcuni grandi artisti del panorama musicale italiano. Gionata Mirai nel primo episodio, poi ci sarà Gianni Maroccolo nel secondo mentre gli altri episodi vedranno collaborazioni con Riccardo Tesio, Giorgio Canali, Luca Bottigliero, Amaury Cambuzat.
Durante gli episodi appaiono anche personaggi reali del mondo della musica: come vengono inseriti nel contesto e qual è la loro funzione?
I personaggi presenti rappresentano omaggi a grandi artisti, oppure a volte sono personaggi che vedo bene in quel determinato contesto.
Qual è il criterio in base al quale scegli gli artisti?
Gli artisti che coinvolgo sono quelli che stimo e che penso possano essere compatibili con questo modo di fare musica e predisposti a sperimentare. Le collaborazioni con gli artisti avvengono in questo modo: scrivo la bozza della sceneggiatura dell’episodio e la propongo all’artista con il quale ho deciso di collaborare, la trama dà lo spunto alla parte musicale che in parallelo viene completata insieme all’animazione affidata a Walton Zed per la puntata zero e a Emilio Rizzo e Daniele Odierna per le prossime.
Quali sono le ambizioni legate a questo progetto?
Nessuna. Rufus è un progetto di condivisione. Non costa niente e gli artisti non sono pagati. La mia idea è semplicemente condividere la mia passione con chi ha voglia di collaborare e ascoltare. La prima serie sarà composta da cinque episodi.
Puoi parlarmi di Casa Lavica, quali sono i lavori che avete prodotto finora? Qual è la filosofia di base che guida la vostra attività?
Casa Lavica è un’associazione indipendente nata a marzo dello scorso anno. Ci occupiamo di produzione audio e video e promozione di band emergenti principalmente sul territorio campano, un ritrovo dove si conoscono artisti con una storia musicale e gusti completamente diversi e dove nascono collaborazioni e progetti. Al momento lavoriamo con i Fuossera, storica band hip hop napoletana, il cui album dovrebbe uscire a breve e vede collaborazioni con artisti di fama nazionale. Poi ci sono gli Urban Stranger, band che fonde cantautorato, pop, hip hop, elettronica. Abbiamo poi sonorità molto più vicine al rock come Grayscaleye, Shut Up Munch ed Ephimera… la nostra idea è che è sbagliato richiudersi in un ‘genere’, ma crediamo che esistano solo due tipi di musica quella buona e quella cattiva. Noi cerchiamo di dedicarci a quella buona.