SOUNDTRACK
di Francesca Marra – Italia 2015, dur. 96 – Con Vincenzo Amato, Andrea Osvart
C’è qualcuno che spia, fotografa, riprende di nascosto le forme e l’avvenenza di Linda, attrice che non disdegna qualche particina in film erotici, compagna del tecnico del suono di nome Mario. I due finiscono ospitati in un vecchio rudere tra i monti abruzzesi, in modo che lei prepari la parte principale in una piece teatrale sul tradimento di coppia messa in scena da un allupato giovane regista amico di Linda in un paesello lì vicino. Senza arrivare ad eventuali spoiler basti dire che l’occhio indiscreto tra le frasche che osserva la donna finirà per attivare un gorgo di gelosia familiare che si svilupperà proprio attorno alla sapienza tecnica del compagno fonico. Un thriller a basso budget del 2007 venato di voyeurismo con alcune cose buone (il fascino vivo e la centrata possibile doppiezza della Osvart, la duplice pista narrativa sovrapposta piece/script del film) e altre meno buone (regia ingessata e un Amato catatonico per il quale andrebbe chiesto il pensionamento). Per chi scalpita primariamente nel sapere sopra ogni altra cosa il nome dell’assassino. 2/5