L'ex ministro ha presentato il dossier alla Festa dell'Unità. I circoli della branca capitolina del partito, al centro della tempesta di Mafia Capitale, sono suddivisi in 6 categorie. In ordine dalla peggiore alla migliore: "potere per il potere" "in cui in cui prevalgono gli interessi particolari" (27), "presidio chiuso" (2), "identità" (25), "inerzia" (17), "ponte" (28) e i circoli "progetto" (9)
Ventisette circoli sui 108 esistenti sono “dannosi” e rischiano di chiudere. E’ la fotografia del Pd romano, al centro dello scandalo di Mafia Capitale, che emerge dalla relazione di Fabrizio Barca, incaricato dal commissario Matteo Orfini di condurre la mappatura in città. Un circolo su 4, dunque, rischia di chiudere i battenti in seguito al dossier stilato da team di Barca che definisce queste strutture “il circolo di qualcuno” o “l’arena di uno scontro di poteri“. “Il Circolo è dannoso perché blocca il confronto sui contenuti – ha detto Barca durante la presentazione del dossier alla festa dell’Unità di Roma – premia la fedeltà di filiera, emargina gli innovatori”.
Barca ha suddiviso i circoli del Pd capitolino in sei categorie. “La mappatura valuta l’azione politica del singolo circolo, le azioni realizzate, le motivazioni e gli interessi che muovono l’azione politica, nonché l’efficacia del circolo stesso”, ha spiegato l’ex ministro. In ordine dalla peggiore alla migliore: “potere per il potere” vale a dire i dannosi (27), “presidio chiuso” (2), “identità” (25), “inerzia” (17), “ponte” (28) e i circoli “progetto” (9). I circoli capitolini sono in tutto 108, di cui due chiusi prima dell’inizio dell’indagine condotta dal team di Barca. I circoli “potere per il potere” sono quelli in cui prevalgono gli interessi particolari che sovrastano quelli generali.
I circoli “presidio chiuso” sono quelli segnati da un forte degrado sociale e istituzionale in cui gli interessi cittadini vengono perseguiti ma con un approccio chiuso che blocca rinnovamento e innovazione. I circoli “inerzia catturabile” sono quelli il cui scopo è la loro esistenza e il loro tratto dominante è l’inazione, salvo durante la tornata elettorale. Si tratta di un circolo particolarmente soggetto a essere catturato da scalate esterne volte a promuovere interessi particolari.
I circoli “identità” promuovono iniziative rivolte all’esterno su temi prevalentemente di interesse nazionale. I circoli “ponte” fra società e Stato mobilitano i cittadini e incalzano l’amministrazione. I circoli “progetto” sono quelli in cui gli interessi generali dei cittadini vengono privilegiati rispetto a interessi particolari e sono perseguiti costruendo progetti coinvolgendo i cittadini nella loro attuazione.