Una tassa regionale sulla prostituzione, ma anche un registro, controlli e assistenza sanitaria. La Lega Nord in Emilia Romagna, dopo la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge Merlin, ha deciso di fare un passo in più e presentare in disegno di legge in Regione per chiedere alla giunta di Stefano Bonaccini di regolarizzare il fenomeno.
“Il Carroccio – spiega Matteo Rancan, il consigliere primo firmatario – si candida ad essere capofila: la Corte di giustizia europea considera la prostituzione come un’attività economica, per questo può essere sottoposta a tassazione. E’ un fenomeno che in Italia c’è sempre stato, sempre ci sarà, cerchiamo di regolamentarlo con l’obiettivo di tutelare i più deboli. In Italia vale 5 miliardi, occupa 70mila persone e coinvolge 9 milioni di clienti. Il giro è sempre in aumento: oggi incentiva la clandestinità, favorisce la tratta, alimenta il crimine organizzato ed è pericoloso anche a livello sanitario”.
Una delle questioni più delicate è tuttavia quella relativa ad un possibile conflitto di competenze fra Stato e Regione. “In Parlamento – rileva Rancan – ci sono 15 progetti di legge, firmati da parlamentari di vari schieramenti e speriamo che si possa arrivare ad una legge regionale. Tuttavia la legge 42 del 2009 prevede che le Regioni possano istituire tributi su questioni non già assoggettate, come in questo caso, all’imposizione erariale”.
La Lega Nord, anche in Emilia-Romagna, intanto sta continuando la raccolta di firme per il referendum abrogativo della legge Merlin. “Tassare la prostituzione – spiega il capogruppo Alan Fabbri – significherebbe avere le risorse per sostenere le persone più deboli; si potrebbe dare, ad esempio, l’asilo nido gratis a tutti. Invitiamo il Pd e la maggioranza a discutere senza bigottismi di questo tema: il presidente della Regione Bonaccini, se accoglie le nostre richieste, ha l’occasione di essere un precursore”.