“Mai come adesso, dalla Seconda Guerra mondiale, ci sono tanti rifugiati nel mondo”. Il dato fornito da Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell’Unhcr (l’alto commissariato per i rifugiati dell’Onu) è sconfortante, ma il punto è chiaro: “L’Unione europea – specifica Sami – non può permettersi di non riuscire a gestire qualche centinaia di rifugiati, rispetto alle decine di milioni di coloro che ancora vivono nei Paesi vicini a quelli in guerra – afferma la portavoce -. Parliamo di 200mila persone arrivate via mare, pensiamo che questo possa essere gestibile: la propaganda che porta all’idea di caos è deleteria”. Sul ventilato ‘piano B’ di Renzi, da mettere in atto in caso l’Europa non rispondesse in maniera efficace al problema immigrazione, Carlotta Sami è chiara: “Noi ragioniamo su proposte ufficiali, non sul sentito dire”. Il ‘piano b’ sostenuto dall’Unhcr è invece in parte quello stabilito dall’agenda europea sull’immigrazione: “Sono 12 passi che prevedono una condivisione delle responsabilità, che prevedono la possibilità per i richiedenti asilo di essere distribuiti sul territorio europeo, ma anche un’implementazione elastica del regolamento di Dublino”. “Verso l’Italia arriveranno un 15-20 per cento di persone in più rispetto allo scorso anno – specifica la portavoce dell’Unhcr – abbiamo una situazione invece estremamente critica in Grecia, dove gli arrivi sono già 5 volte in più rispetto quelli dell’anno scorso”. Impensabile bloccare le partenze: “Sostenere questa cosa, vuol dire illudere le persone”. Per celebrare la giornata mondiale del rifugiato, il 20 giugno, l’Unhcr ha organizzato un concerto all’Ippodromo del Visarno, a Firenze, dove si esibiranno, tra gli altri, artisti del calibro di Elisa, Piero Pelù, Bandabardò e Dario Brunori. “Abbiamo pensato di utilizzare un mezzo leggero come la musica per far venire meno la paura dell’accoglienza”, conclude Carlotta Sami di Chiara Carbone e Paolo Dimalio