Voci tante, movimenti reali pochi. L’Inter procede adagio, perché ogni mossa dei nerazzurri sul mercato deve essere calibrata. Il financial fair play, per il quale la società di corso Vittorio Emanuele è stata multata dall’Uefa, non permette spese pazze. Eppure ricostruire è un imperativo per non finire in un vicolo cieco. Il club di Thohir ha bisogno di allestire una squadra capace di arrivare in Champions, i cui ricavi sono vitali sotto due punti di vista. In primis per accantonare le somme necessarie a restituire i prestiti che hanno permesso di sistemare momentaneamente i conti, poi per avere maggior appeal nei confronti di sponsor e dei giocatori. L’all-in messo sul tavolo a gennaio con gli acquisti di Santon, Brozovic, Podolski e Shaqiri non è risultato vincente. E ora Ausilio e Fassone devono ponderare ogni passo, dalla difesa all’attacco.
Due acquisti chiusi, ora uscite e rinnovi
Il capitano Ranocchia dovrebbe rinnovare nel giro di qualche settimana, mentre in uscita sono segnalati Juan Jesus, Andreolli e Nagatomo. Il primo potrebbe tornare in Brasile, gli ultimi due piacciono alla Sampdoria. Sul giapponese ci sono anche Schalke 04 e alcune squadre di Premier League, sull’italiano non mancano i sondaggi di Lazio e Fiorentina. Al momento l’unica certezza tra i ‘vecchi’ resta Vidic ma il rendimento dello scorso anno del difensore serbo ha costretto l’Inter a muoversi. Chiusi gli accordi con Miranda (Atletico Madrid, manca l’ufficialità) e il colombiano Murillo, acquistato a gennaio e disponibile dopo la Coppa America, si cerca un terzino. In piedi ma non in discesa la pista che porta a Zukanovic del Chievo: costo contenuto e resa alta, sarebbe l’ideale.
Kovacic, va o resta? Poi corsa a tre
Il centrocampo è il settore più caldo dell’estate. E non potrebbe essere diversamente dopo una stagione in cui le maggiori difficoltà si sono avute proprio in mediana. Molto ruota attorno alla cessione di Kovacic, gioiellino in chiaroscuro. Il Liverpool è in pole position. Non sarà un divorzio indolore dal punto di vista tecnico, anche se il 2014/15 del 21enne è stato da montagne russe. L’Inter lo aveva acquistato a 18 anni perché credeva fortemente nella sua esplosione, ad oggi mai avvenuta. La crescita in due anni e mezzo resta un dato di fatto, ma serve far cassa (i Reds hanno messo sul piatto 25 milioni). Preparano le valigie anche Botta (Pachuca, Messico, ma c’è stata una frenata nelle ultime ore) e Kuzmanovic, ben visto in Premier League. L’attivo di queste tre cessioni sarà reinvestito sul mercato. I nerazzurri hanno vinto il derby con il Milan per Kondogbia, talento del Monaco, preso per 35 milioni. Il forte interesse dei due club aveva scatenato un’asta prossima a picchi vertiginosi per un giocatore di certo forte ma che, statistiche alla mano, non brilla per produzione offensiva. Lontano il ritorno di Thiago Motta sul quale è piombato l’Atletico Madrid, la trattativa per il francese ha messo in stand-by Imbula (Marsiglia) e Felipe Melo (Galatasaray), ingressi meno affascinanti ma più pratici sotto il profilo economico.
Attacco, sogno (irrealizzabile?) Salah
Rinnovato Icardi e con le certezze Palacio-Shaqiri in mano, Mancini ha comunque bisogno di aggiungere una pedina in attacco. Già lo scorso anno i nerazzurri sono a lungo rimasti in apnea per il divorzio anticipato con Osvaldo. In una stagione senza coppe europee basterebbe una quarta opzione. L’Inter ha provato a capire quanto margine ci sia per provare un affondo su Mohamed Salah, che nei sei mesi di Fiorentina ha dimostrato di recitare il ruolo di top-player in Serie A. Altro derby con il Milan? L’egiziano piace anche ai rossoneri, ma il suo sbarco a Milano resterà un sogno di mezza estate per entrambe. Il Chelsea – ancora proprietario del cartellino – vorrebbe lasciarlo a Firenze. L’alternativa potrebbe essere Eder della Sampdoria: la fila per prendersi l’oriundo è lunga. Dalla Roma, ancora al Milan, passando Lazio e Crystal Palace in tanti attendono di capire il suo futuro.