"Non è facile superare questa concezione edonista dell’amore", spiega il pontefice in visita a Torino. Nel pomeriggio si è esibita anche esibirà Alessandra Amoroso. "Francesco è uno di noi, semplice e umile, ed è forse proprio per questo che è così grande"
“Devo dire una parola impopolare, ma il Papa deve rischiare. L’amore non deve usare gli altri, l’amore è casto. E allora vi dico, siate casti”. È questo l’invito di papa Francesco fatto ai giovani durante l’incontro pubblico della prima giornata torinese del pontefice per l’ostensione della Sindone. “Non è facile superare questa concezione edonista dell’amore”, spiega. “Non è amore soltanto dire ‘ti amo’ ma chiedersi: ‘Cosa fai per amore?’ L’amore si dà. Pensate che Dio ha iniziato a parlare dell’amore quando ha scelto il suo popolo, ha fatto alleanza e ha salvato il suo popolo. Ha perdonato tanto, ha fatto cose di amore, opere di amore. L’amore – dice il Papa – si fa nel dialogo, nella comunione. L’amore non è né sordo, né muto”.
Ad attenderlo in piazza Vittorio, decine di giovani che hanno sventolato rami di palma e sul palco è stata portata la Croce di Cracovia delle Giornate mondiali della gioventù 2016. Un gruppo di ragazzi ha accolto il pontefice con un saluto in piemontese: “Cerea, i giovin àt veulu bin” (“Ciao, i giovani ti vogliono bene”). Nell’incontro con i giovani si è esibita anche la cantante Alessandra Amoroso. “Oggi non sono una cantante, sono solo Alessandra Amoroso che canta per il Papa l’amore più grande – spiega – È una emozione speciale. Francesco è uno di noi, semplice e umile, ed è forse proprio per questo che è così grande”.
Papa Francesco ha anche parlato della situazione dei migranti in Italia, dalla situazione a Ventimiglia di quella delle stazioni di Roma e Milano. “Fa piangere vedere lo spettacolo di questi giorni, in cui esseri umani vengono trattati come merci. L’immigrazione aumenta la competizione” nel mondo del lavoro, spiega Bergoglio, “ma i migranti non vanno colpevolizzati, perché essi sono vittime dell’inequità, di questa economia che scarta e delle guerre”.