La procura di Roma ha inviato l'avviso di conclusione delle indagini al consorte dell'europarlamentare di Forza Italia: è accusato di prostituzione minorile, e rischia da uno a sei anni di reclusione. L'atto è stato notificato ad altre 22 persone, mentre sono 11 gli indagati che hanno patteggiato un anno di carcere
La procura di Roma ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini a Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini, accusato di prostituzione minorile. L’avviso prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio che probabilmente arriverà nei prossimi giorni. Secondo gli inquirenti Floriani era uno dei clienti delle due ragazze minorenni che si prostituivano nel quartiere Parioli, a Roma. Il reato di prostituzione minorile, disciplinato dall’articolo 600 bis del codice penale, prevede una pena che va da uno a sei anni di reclusione. Il coinvolgimento del marito della Mussolini nell’inchiesta sulle baby squillo aveva destato particolare scalpore: dopo un periodo di separazione, però, l’europarlamentare di Forza Italia aveva pubblicamente perdonato il marito con tanto bacio sulle labbra, immortalato dai rotocalchi.
Oltre a Floriani, la procura di Roma ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini ad altri 22 indagati: secondo gli inquirenti erano consapevoli della minore età delle due prostitute. Sono undici, invece, gli indagati che hanno già patteggiato un anno di pena.
In attesa che arrivi la richiesta di rinvio a giudizio, continuano le indagini del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi su altri trenta presunti clienti delle baby squillo: tra loro c’è anche Nicola Bruno, figlio di Donato, deputato di Forza Italia.
Secondo gli investigatori il “dominus” del giro di prostituzione ai Parioli era Mirko Ieni, condannato a 10 anni di reclusione, mentre per Nunzio Pizzacalla, indicato come un altro “gestore” del giro, la condanna è stata di sette anni di carcere.