Il gruppo in città per assistere a un eventi nel padiglione coreano di Expo voleva documentare in video la terrazza della chiesa. Ma ha perso il controllo del velivolo proprio mentre arrivavano i poliziotti, allertati dagli addetti della Veneranda Fabbrica
Volevano immortalare il gioiello più suggestivo di Milano: la terrazza del Duomo. Per questo tre coreani, radiocomando alla mano, hanno alzato in volo il loro drone per farlo svolazzare tra le guglie gotiche della cattedrale. Le evoluzioni di quella telecamera volante, controllata dalla piazza, hanno però subito insospettito gli addetti della Veneranda Fabbrica che intorno alle 9 di questa mattina hanno dato l’allarme al Commissariato centro, che ha un servizio dedicato esclusivamente alla sicurezza della chiesa.
Quando i poliziotti sono arrivati in piazza hanno individuato immediatamente i proprietari del drone (di 42, 39 e 35 anni). E proprio mentre i tre stavano spiegando agli agenti le loro intenzioni, hanno perso il controllo del drone. Il velivolo “impazzito” è così andato a sbattere contro un cavo d’acciaio del cantiere all’altezza della guglia maggiore, quella sulla quale svetta la Madonnina. Fortunatamente il cavo non è stato tranciato, ma si è ugualmente sganciato ed è andato a colpire un faretto della terrazza danneggiando una lampadina.
Nessun danno serio, insomma, anche se sono subito scattati gli accertamenti dei responsabili della Veneranda Fabbrica per scongiurare altri danneggiamenti. I tre cittadini coreani sono invece stati accompagnati negli uffici della questura in via Fatebenefratelli. Hanno spiegato di essere turisti venuti a Milano per partecipare a un evento che si tiene al padiglione coreano in occasione di Expo. Il loro intento era solo quello di raccogliere un “po’ di immagini” da rivedere una volta rientrati a casa. Due di loro (il 39enne e il 35enne) sono stati indagati per danneggiamento aggravato, per via del valore storico del monumento. Ma la polizia, insieme a Enac, sta verificando se siano state commesse altre violazioni in materia di sorvolo. Nessun provvedimento è stato invece preso nei confronti del terzo coreano che stava solo assistendo alle “gesta” dei due amici. Tutti e tre dovranno accontentarsi di portare a casa una cartolina come souvenir. O al massimo la statuetta del Duomo in miniatura.