Sembra incredibile o la scena di un film, eppure ancora accade. Arrestano un camorrista e la gente scende in strada per difenderlo apertamente e cerca addirittura di far evitare l’arresto.
Avveniva ieri a Napoli, quartiere Barra, con l’arresto di Luigi Cuccaro, reggente dell’omonimo clan di Camorra. Una scena che demoralizza e offende.
Certo il contesto è da analizzare ma vedere tanta gente che alla luce del sole cerca di andare contro l’arresto di un boss della camorra è sintomatico della società in cui viviamo. Lo stato di connivenza e paura che circonda certi personaggi e le varie mafie è ancora difficile da estirpare a fondo. E si sa, il pesce puzza dalla testa. Ed oltre è difficile andare.
Gli arresti poco servono se la società è contaminata e malata sino alle radici. Accade sempre più spesso ed è collegato sempre con la questione politica. Leggi assurde che permettono a chi è condannato in primo grado anche per reati gravi di poter ancora governare o a chi è colluso con la mafia di poter liberamente candidare. Un garantismo diventato ormai, come dico da tempo, impunità diffusa. Persone che anche se criminali conosciuti vengono votati liberamente. Insomma un voto perennemente inquinato e non tanto libero. E quindi nessun buon esempio.
Il concetto ormai prevalente è quello che lo Stato bisogna fregarlo e che essere furbi paga.
Ecco sarebbe bello capire se le persone che ieri hanno cercato di impedire l’arresto del boss mafioso siano state identificate ed arrestate o altro. Difficile che sia accaduto. Molte volte le forze dell’ordine in certi quartieri evitano accuratamente di passarci.
Questo è il paese reale.
E basterebbe capire che oramai gran parte dell’economia e delle istituzioni, diciamo ufficiali, hanno ‘affari’ e rapporti con le mafie per comprendere l’entità del problema. Non di certo una grande scoperta. Ma il vero problema è: interessa veramente ai cittadini? Perché quando vedi certe scene, come quelle del quartiere Barra, la domanda è lecita farsela. E se è verissimo che non rappresentano l’Italia intera una buona parte però si.
L’analisi profonda ci porta sempre alla stessa conclusione e consapevolezza. Quando manca il cosiddetto ‘manico’ tutto poi diventa senza regole e vige la legge del più forte. Questo accade in Italia da troppo tempo. Chi dovrebbe governare rappresenta più la parte malata del paese che non quella sana.
E ci risiamo. Dove sono quelli che si reputano onesti e con sani principi? Ci sono e sono tanti e sicuramente sfiduciati. Ma ci sono due strade. Continuare a fregarsene o sporcarsi le mani positivamente. E ognuno lo deve fare anche nel quotidiano e nel suo settore. Perché è facile scappare anche ad esempio dal Pd ma occorre dissentire e quando è il caso dissociarsi per migliorare.
Le mafie ormai sono globali e in tutti i settori. Ma il danno più grande continuerà a farlo chi vede e fa finta di nulla o trova la scusa di non interessarsi più. E’ finito il tempo di dare la colpa agli altri. Altrimenti difficile non equipararci a quelli squallidi personaggi che ieri cercavano di impedire l’arresto del boss della camorra.
Non ci piacerà ma è proprio la metafora migliore ed evidente della nostra società.