In attesa di sapere come finirà, tocca anche capire come è cominciata questa storia che è fatta di appalti milionari, di politica furbacchiona e sodalizi fortissimi tra appaltante pubblico e fornitore privato. Si deve tornare almeno al 2005, quando la società privata Santer inizia a gestire in solitaria la digitalizzazione del servizio farmaceutico di Lombardia informatica, incassando circa 70 milioni di euro. Santer vince una gara, certo. Ma non arriva dalla Luna. La società privata è un’indiretta emanazione di quella pubblica, che l’ha venduta a privati per poi comprare da loro gli stessi servizi che svolgeva in proprio. A costi a dir poco “importanti”. Il tutto, manco a dirlo, con lo zampino della politica locale che va dai La Russa ai Maroni boys.
Ancora più indietro. Il 1985 è l’anno in cui Regione Lombardia affida la gestione dei dati della spesa farmaceutica, tramite convenzione, al suo braccio informatico LISpa, società interamente a capitale regionale che svolgeva l’attività con personale interno. Nel 1999 si affacciano a LISpa gli uomini del new deal larussiano. Sono anni in cui Ignazio e Romano a Milano dettano legge, al punto di riuscire nell’impresa di dislocare nella natia Paternò il call center di Regione Lombardia o di spendere 500 milioni di euro per Carta regionale dei Servizi, un duplicato della tessera sanitaria elettronica dalle scarse fortune.
A farsi carico di queste iniziative in Lombardia Informatica sono Giovanni Catanzaro, uomo di riferimento di An come consigliere delegato di Lombardia Informatica e Sandro Sisler, già coordinatore provinciale del Pdl inciampato poi in una storia di tangenti a Carate Brianza da cui è uscito archiviato, tre anni dopo, per mancanza di riscontri. Tutt’ora siede nell’ufficio legale di Lombardia Informatica, dove pone l’ultima firma su appalti e revoche a sei zeri.
Su questi stessi tavoli passa anche il ricco contratto per la gestione della spesa farmaceutica. Che passa di mano più volte. Nel 2004 Regione Lombardia chiede a Catanzaro di dismettere una parte dei servizi svolti da Lombardia Informatica, compreso il personale. La scelta cade proprio sul “farmaceutico”, un servizio strategico su cui transitano decine di milioni di euro e il personale addestrato da anni che consentiva di produrlo a costi ridotti. L’unica società a farsi avanti è Reply, società piemontese che nel 2006, sulla scorta della spinta liberalizzatrice del Decreto Bersani e del successivo Decreto Lanzillotta, Reply rileva anche la restante quota del nuovo soggetto che prenderà il nome di Sanità Territoriale, in breve Santer.
Forte dell’acquisizione, il gruppo accelera la scalata al mondo dei servizi digitali alla pubblica amministrazione nazionale che ha commesse milionarie e non solo in Lombardia. Non sempre con fortuna. Nel 2011 finisce alla ribalta delle cronache per un’inchiesta per turbativa d’asta connessa alla gestione del servizio bandito in Campania, sempre sulla spesa farmaceutica.
In Lombardia, nel frattempo, la politica ha cambiato casacca e veste di verde. Il cambio del presidente del consiglio di gestione in LISpa avviene nell’estate 2013. Il ragioner Catanzaro lascia la società dopo 15 anni di attività che comprendono gli anni di appalto del servizio farmaceutico a Santer. Al suo posto viene nominato un uomo della Lega, Davide Rovera.
E’ un maroniano di ferro. Si presenta col braccialetto aziendale di LISpa, vanta di aver ridotto le spese all’osso (compresi i ticket dei dipendenti, ribassati da 9 a 7 euro) e si autodefinisce “un manager che arriva dal privato”: e infatti è passato dalla qualifica di “esperto di antifurti” della socità GT Alarm di Gavirate alla direzione della più grande società di informatica regionale a livello nazionale. Comunque sia è lui a disporre le prime verifiche sul servizio espletato da Santer-Reply, a partire dal collaudo dell’ultimo contratto stipulato nel 2012.
Quel che legge probabilmente lo allarma, tanto che ordina l’audit su tutto il contratto da cui emergeranno le gravi “anomalie” in ordine alla protezione e sicurezza dei dati e della privacy. “Le abbiamo superate”, assicura. “Da quando sono arrivato sto massacrando di penali tutti i vecchi fornitori, l’andazzo qui è già cambiato. Sul farmaceutico – promette – non concederemo altre proroghe, faremo una gara europea e ci assicureremo che il servizio sia svolto nel pieno rispetto delle norme”. E il passato? Rovera allarga le braccia e gira il braccialetto: “non c’ero”.
PRECISAZIONE
Con richiesta 14 maggio 2015, il PM di Monza, ha chiesto l’archiviazione del procedimento nei confronti di Sandro Sisler poiché le indagini svolte non hanno consentito di ottenere alcun riscontro alle dichiarazioni provenienti da Maurizio Altobelli che lo aveva chiamato in causa, osservando come non vi fossero sufficienti elementi per sostenere l’accusa in giudizio nei suoi confronti. Tale richiesta è stata accolta dal Gip in data 5 novembre 2015. Il signor Sisler ha precisato che tutelerà i propri diritti davanti all’autorità giudiziaria competente.