Società

Toscana: l’isola di Pianosa infestata dalle zecche, specchio del nostro turismo (e non solo)

Un caro amico ha visitato di recente quella meravigliosa perla che è l’isola di Pianosa. Mi racconta che appena sbarcato ha ricevuto questa accoglienza degna di un paese moderno a spiccata vocazione turistica come il nostro: una guida che per prima cosa ammonisce i visitatori di non addentrarsi da soli nel paese in quando infestato da zecche! E di fare attenzione perché sull’isola non v’è neppure un pronto soccorso!

Esiste una fotografia più impietosa ma anche più precisa delle condizioni in cui versa il nostro turismo? Un patrimonio di bellezza naturale che non ha eguali e il primato mondiale di inettitudine nel gestirla e metterla a frutto. E così a Pianosa questo angolo di mare tropicale da togliere il fiato convive con l’assoluto stato di abbandono di quello che fu un carcere e che ora è un ammasso di rovine immerse nei rovi e infestate da parassiti. Quale altro Stato oltretutto indebitato lascerebbe a marcire un’oasi del genere senza farne luogo di investimenti adeguati, di lavoro e sviluppo? No noi invece paghiamo una guida per avvisare (in italiano) i turisti (molti stranieri) che la zona è piena di zecche.

E ora discutiamo pure di farne un centro di smistamento per i migranti con autorevoli studiosi che trovano l’idea brillante!

Ma tanto qui non si scandalizza nessuno. È forse uno scandalo che molti collegamenti con zone turistiche siano gli stessi di 50anni fa? O che la Salerno-Reggio Calabria dal 1966 ha ancora da concludere cento chilometri? O la quantità di opere incompiute o ecomostri disseminate lungo il paese, monumenti allo spreco e a gestioni squinternate? Qualcuno si interessa dell’assetto idrogeologico tranne quando d’inverno i paesi franano dalle montagne? Suscita forse scandalo l’assenza di un piano coordinato per lo sviluppo turistico o per i prezzi alle stelle di certe località balneari a fronte di servizi spesso mediocri? O l’assenza di un museo italiano tra i 10 più visitati al mondo o le condizioni in cui versa Roma “Caput Mundi” in mano alle bande del malaffare? No che non fa scandalo. Non fa scandalo niente! Non il nostro lassismo, l’arretratezza, la pretesa di vivere di rendita con strutture di trenta anni fa, il nostro tirare a campare quando grandi catene alberghiere mondiali propongono offerte agguerritissime in rapporto qualità/prezzo.

Vedi Pianosa e la immagini trasformata in una delle meraviglie del mondo. Ma da quale senso civico, rispetto per la storia e l’ambiente, lungimiranza imprenditoriale, cultura e gusto discenderebbero i progetti di intervento per una riqualificazione? Vedi il presente, vedi gli ambiti pubblici che sono anch’essi infestati da zecche e parassiti di ogni genere, vedi le foto degli alberghi abbandonati alla Maddalena già ruderi prima di essere inaugurati e speri alla fine che Pianosa rimanga così per altre quattro generazioni.