Alla concorrenza di Uber i taxisti reagiscono per via giudiziaria e dando un occhio all’innovazione. Così nei giorni scorsi a Roma è stato organizzato un Taxi Hack. Una maratona di 48 ore di lavoro per gli sviluppatori di software che hanno risposto alla chiamata a raccolta dell’Unione radiotaxi italiani che voleva apportare dei miglioramenti alla propria app It Taxi.
Il risultato è stato una fuga in avanti che ha visto trionfare BITTaxi, l’app che permette i clienti di pagare con Bitcoin, la moneta virtuale. Il concorso indicava alcune linee guida che avrebbero dovuto portare al miglioramento di It Taxi per quanto riguarda l’usabilità dell’app, prenotazione corse e calcolo anticipato del prezzo. Nella lista c’era anche l’implementazione di nuovi metodi di pagamento, l’utilizzo di tecnologie di prossimità e di meccanismi di gamification. In più era possibile hackerare una vera automobile di Radiotaxi 3570 cercando di progettare nuovi interazioni tra il normale sistema di controllo del taxi (inizio e fine corsa, calcolo del percorso, costi, modulo di comunicazione radio e di posizionamento Gsm) e ciò che avviene all’interno del veicolo monitorandolo attraverso l’uso di sensori e input vari. Il concorso dava spazio anche alla disabilità, per consentire alle persone affette da disabilità di migliorare la loro esperienza di viaggio con i servizi del 3570, e e al trasporto sostenibile con soluzioni come taxi sharing e altre che guardassero alla sostenibilità ambientale. Infine, le idee disruptive, ma a quello ci ha già pensato Uber, mentre per ora è limitato agli Stati Uniti il temibile potenziale di Getaround.
La fuga in avanti di Bitcoin ha permesso di sbaragliare la concorrenza che si è concentrata invece sullo sharing. Al secondo posto si è classificata Taxishare che, oltre a calcolare in anticipo il prezzo della corsa permette di condividerla con altri passeggeri.
Al terzo posto Ttteam – Tariffe Trasparenti, un servizio che messo insieme le conoscenze di due sviluppatori e un tassista, che permette di conoscere la tariffa più bassa del mercato e pagare in anticipo la corsa con un prezzo già fissato basandosi su una media stabilita sulla base della tariffa massima e minima imposta per legge.
Il premio per l’hackeraggio del taxi è stato vinto dal team Domocar, che ha realizzato un sistema di entertainment per taxi profilato sui passeggeri che gira su Android e utilizza Arduino (la scheda hardware open source made in Italy). I servizi posteriori del taxi si trasformano in un salotto con illuminazione a led e servizi accessibili da un display targettizzati in base alle diverse tipologie di passeggero. Un’idea che offre anche un potenziale guadagno per il taxi dal punto di vista pubblicitario.
Per quanto riguarda i progetti dedicati alla disabilità il premio è andato a BITTaxi e AudioTaxi, che hanno implementato funzionalità e creato app per permettere ai non vedenti di prenotare il taxi solo con la voce.