“Scendi a vedere che non tocchi”. Il passeggero esita, poi si slaccia la cintura sbuffando e scende a dare indicazioni, urlando attraverso il finestrino, finché il parcheggio impossibile o la slalom fra gli ostacoli non è finito. Scene che si ripetono sempre meno spesso grazie a sensori di parcheggio e telecamere, ma là dove non arrivano nemmeno loro un giorno potrebbero arrivare i telecomandi: sia BMW con la sua ammiraglia iper tecnologica Serie 7, sia la Land Rover con uno studio applicato alla Range Rover Sport hanno individuato nella guida “remote control” la soluzione alle manovre più difficili.
E non si tratta nemmeno di soluzioni troppo futuristiche: il Remote Control Parking della BMW è l’optional già pronto al debutto su strada che, dall’autunno, renderà la Serie 7 la prima auto al mondo con funzione di parcheggio telecomandato. Grazie a una speciale chiave con display (nella foto sotto), il guidatore può scendere dall’auto e “ordinarle” di avanzare per qualche metro fino a infilarsi, per esempio, in un box particolarmente stretto. La vettura deve essere posizionata in posizione centrale davanti al parcheggio è può percorrere senza il guidatore una distanza massima di 1,5 volte la lunghezza della vettura, quindi nel caso della Serie 7 poco meno di 8 metri.
Più ampio il campo d’utilizzo del sistema sviluppato dalla Land Rover, che però è ancora allo stadio sperimentale: applicato su una Range Rover Sport, permette di telecomandare l’auto attraverso lo smartphone sia nelle manovre di parcheggio sia in fuoristrada, per esempio per superare un guado o un ostacolo, oppure per cavarsi d’impaccio nel fango o nella neve. Il guidatore, da fuori, può gestire sterzo, acceleratore e freni fino a circa 6 km/h, una velocità che gli permette di camminare a fianco dell’auto e seguirne da vicino i movimenti, e a non più di 10 metri di distanza. Insieme alla funzione di inversione di marcia automatica (Multi-Point Turn), il controllo remoto fa parte del progetto sulla guida autonoma di Jaguar Land Rover, chiamata “Solo Car“.
“La ricerca in questo tipo di tecnologie non solo ci aiuterà a realizzare le auto a guida autonoma“, ha dichiarato Wolfgang Epple, direttore della Ricerca di JLR, “ma renderà la guida reale più sicura e piacevole. Gli stessi sensori che permetteranno un’auto autonoma di prendere le decisioni giuste assisteranno il guidatore quando tornerà al volante. Le auto a guida autonoma non toglieranno il divertimento della guida“.