Pareva oramai rimandata all’anno venturo la scelta del nuovo direttore dei Berliner Philharmoniker e invece, a sorpresa, ecco il nome di colui che nell’agosto del 2018 succederà a sir Simon Rattle: si tratta del russo Kirill Petrenko, attuale direttore musicale dell’Opera di Stato Bavarese a Monaco. Ma chi è Kirill Petrenko? Sul futuro chefdirigent dei Berliner non esiste ancora (ma siamo certi che a breve sorgerà) una pagina wikipedia in lingua italiana, e ciò nonostante il russo possa ugualmente vantare un curriculum di tutto rispetto: classe 1972, conosce il debutto pianistico ad appena 11 anni mentre quello operistico, con Let’s make an opera! di Benjamin Britten, a soli 23 anni, nel 1995. Appena 6 anni più tardi affronta poi l’intera tetralogia wagneriana in quattro giornate consecutive, mentre dal 2002 al 2007 ricopre l’incarico di direttore musicale del Komische Oper Berlin (il teatro dell’Opera Comica di Berlino).
Ciononostante il nome di Petrenko, sebbene sfiorato nell’ultima votazione della filarmonica berlinese dell’11 maggio (quando la fumata era stata nera), pareva essere fuori dai giochi. Un “conclave” vero e proprio quello dei membri dell’orchestra più celebre al mondo: più che una normale nomina (che in qualsiasi altra orchestra dipende da scelte che vengono prese a livello amministrativo e dunque dall’alto) la scelta del nuovo direttore musicale dei Berliner Philharmoniker assume i connotati, oltre che di un’elezione democratica esercitata dagli stessi professori d’orchestra, di una specie di privatissimo meeting in perfetto stile Bilderberg. Una vera e propria riunione segreta della quale nessuno sa il luogo e per accedere alla quale nessuno può tantomeno farsi accompagnare da chicchessia. Niente internet, niente cellulari per una decisione dalla quale dipende il futuro musicale del fiore all’occhiello orchestrale di casa Germania, un’orchestra la cui direzione fu di alcuni dei più grandi musicisti dell’era moderna: da Wilhelm Furtwängler a Sergiu Celibidache, da Herbert Von Karajan a Claudio Abbado, fino a giungere all’uscente sir Simon Rattle che, nel merito della scelta di Petrenko, dice: “Ho ammirato Kirill Petrenko per anni e sono contentissimo che sarà lui il mio successore con questa orchestra meravigliosa. Mi congratulo coi filarmonici per aver preso una decisone così avanguardista”.
A dare la notizia per primo è stato il quotidiano tedesco Die Welt, dal quale giunge l’indiscrezione che a votare per Petrenko sarebbero stati ben 123 dei 124 maestri della filarmonica berlinese, un esito che definirlo plebiscitario sembrerebbe a dir poco riduttivo. Strano dunque il fatto che a fronte di tanta unanimità d’intenti appena un mese addietro il nome del direttore russo non rientrava minimamente nella rosa dei cosiddetti papabili, i cui protagonisti indiscussi potevano dirsi a pieno titolo il berlinese Christian Thielemann e il lettone Andris Nelsons. Petrenko, uomo dal carattere notoriamente schivo, commenta così: “Le parole non possono tradurre i miei sentimenti – tutti, dall’euforia alla grande gioia, dallo stupore all’incredulità. Sono consapevole della responsabilità e delle grandi aspettative su di me e farò tutto quello che è in mio potere per essere un direttore meritevole di questa eccezionale orchestra. Inoltre, ad ogni modo, auspico tanti momenti di felicità artistica facendo musica insieme, momenti che andranno a ricompensare il nostro duro lavoro e riempiranno di significato le nostre vite artistiche”.