Il risarcimento, chiesto in sede civile attraverso il ministero dell'Ambiente, è ferma all'Avvocatura di Stato. Il nuovo legale: "Non sapevo ci fosse un atto di citazione pronto". E intanto Renzi sceglie un uomo di Edison come consigliere economico
Un miliardo e 103 milioni di euro. Una richiesta rimasta – almeno per ora – sepolta in un cassetto. È questo il risarcimento che il ministero dell’Ambiente, tramite l’Avvocatura dello Stato, nel 2014 intende chiedere – in sede civile – alla Edison per i danni provocati con la mega-discarica di Bussi. Il Fatto Quotidiano è in grado di rivelare che l’atto – predisposto dall’avvocatura dello Stato – è già pronto nel marzo 2014. Viene chiesto il parere al Comitato consultivo, che si riunisce il 9 aprile e lo autorizza.
Insomma è tutto pronto: ma poi l’avvocatura generale dello Stato, che dipende direttamente dalla presidenza del Consiglio, ossia dall’appena insediato Matteo Renzi, preferisce soprassedere. Che fine ha fatto questa richiesta di danni? L’avvocato generale dell’epoca, Michele Dipace, ci risponde così: “Non ricordo con precisione. Sì, c’era un atto di citazione in sede civile contro la Edison, ma non credo che dovesse passare al mio vaglio. Ma perché, scusi, poi non abbiamo più chiesto i danni in sede civile?”. La risposta è semplice: no. Uno degli avvocati che ha redatto la bozza dell’atto, Giovanni Palatiello, sostiene di aver cambiato idea – “d’intesa con la collega Cristina Gerardis” – proprio in quei giorni: “Decidemmo di aspettare l’esito della sentenza in corte d’Assise”. Ma allora perché chiedere ad aprile l’autorizzazione del comitato consultivo per un atto che “cita Edison Spa a comparire innanzi al Tribunale de L’Aquila all’udienza del (…) 2014”. Manca soltanto la fissazione del giorno e del mese, ma è certo che nel 2014 l’avvocatura dello Stato sta citando la Edison in sede civile, chiedendo 1,1 miliardi di danni, e il processo si chiude il 19 dicembre 2014. Poi la corte d’Assise di Chieti assolve gli ex tecnici Montedison e Ausimont dall’accusa di avvelenamento delle acque, mentre prescrive il reato di disastro ambientale, perché derubricato da doloso in colposo, l’avvocato dello Stato, Cristina Gerardis, dichiara: “È già pronta la citazione civile, nei confronti dell’azienda”. Verifichiamo se l’atto di citazione sia stato presentato nel 2015, dopo la sentenza, e lo chiediamo direttamente al nuovo avvocato generale dello Stato – nominato il 9 marzo 2015 – Massimo Massella. “Non abbiamo ancora scritto l’atto di citazione – risponde – ma stiamo lavorando con le amministrazioni interessate per procedere in questo senso”.
La risposta ha dell’incredibile. Gli facciamo notare che un atto di citazione era già pronto oltre un anno fa: “I miei colleghi – risponde Massella – non mi hanno mai riferito che in precedenza era già pronto un atto di citazione. Sono certo soltanto di un fatto: stanno completando l’istruttoria prima di procedere”. Certo, dopo la sentenza del 19 dicembre – con l’assoluzione della ex Montedison per avvelenamento delle acque e la derubricazione del reato ambientale da doloso in colposo – la citazione in sede civile era suscettibile di alcune correzioni; ma è anche vero che sono trascorsi ormai sei mesi. Mentre scriviamo, quindi, alla Edison – nonostante sia stata riconosciuta colpevole di disastro ambientale colposo – il governo targato Renzi non ha ancora chiesto un solo centesimo di danni. Palatiello sostiene che il ministero ha appena dato il via libera ma, come spiega l’avvocato generale dello Stato Massella, l’atto di citazione ancora non c’è. Piuttosto, da ottobre c’è un uomo dell’Edison nella squadra di Renzi, che ha nominato tra i suoi consiglieri economici Marco Fortis, già responsabile della direzione Studi economici di Edison Spa, vice presidente della Fondazione Edison.
Soprattutto, come recita il suo curriculum, consigliere di amministrazione della Ausimont. È la stessa Ausimont al centro del processo sulla mega-discarica di Bussi. Le date sono fondamentali. A ottobre quindi, mentre la richiesta di danni per 1,1 miliardi di euro alla Edison scivola in un cassetto, Renzi sceglie come consigliere giuridico a titolo gratuito, e proprio mentre il processo è in corso, un uomo Edison che, sebbene non sia indagato, è l’ex consigliere di amministrazione della società accusata – e poi ritenuta colpevole – di aver causato colposamente il disastro ambientale di Bussi. E l’idillio del premier con Edison non è ancora terminato. È soltanto di ieri il pomeriggio il tweet della Edison News, che cita il premier sul ciclo di conferenze a Expo 2015, organizzate proprio dalla Edison. “Mi complimento sentitamente – dichiara Renzi – per il ciclo di Conferenze internazionali che la Fondazione Edison sotto la Sua supervisione, ha organizzato in concomitanza con Expo 2015…”.
Da Il Fatto Quotidiano del 23 giugno 2015