“Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – scrive la coautrice Francesca Pulcini – si basano solo sul modello termico. Secondo l’Oms l’ipersensibilità elettromagnetica (Ehs) ha sintomi non specifici e pertanto non deve essere considerata una malattia diagnosticabile”. E invece, in assenza di piani terapeutici univoci e protocolli di farmaci allopatici, il libro sintetizza il lavoro svolto dai due principali centri specializzati per la cura dell’elettrosensibilità, sempre più diffusa: l’Environmental Health Center di Dallas (Texas) diretto dal Dottor Rea e l’Allergy and Environmental Medicine Unit, Lister Hospital di Londra guidato dalla Dott.ssa Monro. Attraverso oscillatori di laboratorio o generatori di segnale, i percorsi diagnostici in ambienti protetti servono a certificare l’effetto neutralizzante di una frequenza capace di attenuare la sensibilità elettrica dei malati.
Ma c’è altro da aggiungere, oltre al testo. Non ausili terapeutici ma percorsi complementari. In pillole: seguendo un meccanismo ormetico finalizzato all’omeostasi, utilizzando le frequenze in funzione adattiva, il Sistema Quanten Resonanz è una tecnologia a campi magnetici pulsati: “Stimola il metabolismo cellulare – sostiene Angela Barreca, nutrizionista biopatologa, esclusivista in Italia del QRS101 – aumenta l’assoluzione, accelerando l’eliminazione di sostanze tossiche e di scarto. Gli effetti benefici si avvertono anche sugli elettrosensibili”. Il Medisend del biofisico tedesco Wolfang Ludwig genera invece uno spettro di frequenze armoniche riequilibranti. E’ un prodotto tascabile, portatile: applicato durante un’esposizione a rischio, rilascia onde bio-armoniche per neutralizzare quelle nocive anche di wi-fi, telefonino e tablet.
Naturopati e operatori del settore ritengono valido il supporto della Mora (ancor più se potenziata nella versione Mora Super), capace di captare le onde del paziente, filtrarle, invertirle di fase per rimandarle senza disturbi patogeni patogeni, compreso l’elettrosmog oltre virus, batteri e funghi. Il Biodispositivo della Full-Point è invece un ausilio ‘passivo’, lavora secondo la ‘Legge di Lenz’ utilizzando un campo magnetico a circuito sinusoidale desensibilizzante: è utile contro l’accumulo di interferenze esterne.
Infine, la speleoterapia, una forma profilattica in grado di rilasciare una temporanea elettrodesensibilizzazione, puntando sulla schermatura orogenica data la distanza dalla superficie terrestre: in una ex miniera riconvertita, a Predoi (Bolzano) c’è il Centro Climatico, progetto pilota, unico e primo in Italia.