Il matrimonio tra l'ex sindacalista Roberto Morgantini e la compagna Elvira Segreto sarà celebrato a Palazzo d'Accursio sabato 27 giugno da Moni Ovadia e a seguire il banchetto si sposterà nel parco di via Biancolelli. Il primo a sottoscrivere la lista è stato lo scrittore Stefano Benni. L'invito è aperto a tutta la cittadinanza: "Venite tutti a festeggiare questa unione d'interesse"
Lo hanno definito un “matrimonio d’interesse”, ma è solo un gioco di parole che in realtà cela un fine parecchio nobile: realizzare una mensa per i poveri. Chi abita a Bologna sa che non potevano essere diverse le nozze di Roberto Morgantini, ex sindacalista Cgil, volto storico sotto i portici e motore instancabile di iniziative a sostegno di chi vive ai margini. Il 27 giugno si sposerà con Elvira Segreto, sua compagna da 38 anni. E la lista nozze servirà proprio a raccogliere i 20mila euro necessari per avviare e sostenere il progetto della mensa popolare, quello che i due definiscono un “sogno nel cassetto”. Morgantini infatti lo sta coltivando da molto tempo, senza però riuscire a trovare i finanziamenti giusti per partire. Da qui, l’idea del matrimonio dopo quasi quarant’anni di vita insieme, e di una lista come nessun’altra.
Niente forni a microonde, lavastoviglie o vacanze ai tropici, quindi, ma una colletta alla quale ha già aderito, primo della lista, lo scrittore bolognese Stefano Benni, donando 5mila euro. Praticamente un quarto della somma necessaria. La cerimonia sarà celebrata a Palazzo d’Accursio, sede del consiglio comunale, da Moni Ovadia. L’appuntamento è alle 13. Alle 14,30 poi i festeggiamenti si sposteranno al parco di via Biancolelli, nella periferia di Bologna, dove saranno montati banchetti di cucina regionale e multietnica, aperti a ogni tipo di credo e fino a notte (per i musulmani che in questo periodo sono in Ramadan). Tra gli ospiti ci saranno artisti, scrittori e musicisti di Bologna e non.
“Elvira Segreto e Roberto Morgantini – si legge nell’invito – non solo hanno deciso di porre fine alla loro vita nel peccato, ma di trasformare questo inaspettato gesto privato in un valore pubblico”. Nel volantino viene specificato che l’unico regalo gradito è proprio un contributo in denaro. Sostanzioso o meno sostanzioso, poco importa: ciascuno è invitato a donare quello che può. “Un mattoncino”, scrivono, per avviare le cucine popolari e coprire le spese di un anno. Nei piani, la mensa nascerà nei locali del circolo “I cento passi” di via del Battiferro, sarà gestita da volontari, e sarà aperta ai senzatetto, ai migranti in difficoltà e a tutti gli ultimi che fanno fatica a permettersi un pasto caldo.
Sessantotto anni, di cui più della metà passati tra gli uffici della Cgil, a capo dell’ufficio immigrazione, Morgantini oggi è vicepresidente dell’associazione Piazza Grande, realtà che dal 1993 lavora per dare assistenza ai senza dimora e per combattere l’emarginazione. Sempre presente in tutte le iniziative sociali, quelle in carcere, quelle nei dormitori e quelle in piazza, Morgantini è il simbolo di una Bologna che accoglie. E le sue nozze saranno all’altezza di una vita dedicata agli altri.