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#collarbone, la nuova moda social: avere le clavicole sporgenti (e ostentare orgogliosi la propria magrezza) FOTO

Quante monete riesci a poggiare sulla clavicola senza farle cadere? A dare il via a questa nuova folle moda è il social cinese weibo.com. Non solo monete: sulle clavicole si poggia qualsiasi cosa dalle caramelle alle uova fino a arrivare ai mini dildo. Donne, uomini, ragazze e ragazzi tutti impazziti per questo nuovo gioco del momento, pronti a scattare un selfie e mettere in rete lo scatto che più li rappresenta. Davvero è solo un gioco?

di Elisa D'Ospina
#collarbone, la nuova moda social: avere le clavicole sporgenti (e ostentare orgogliosi la propria magrezza) FOTO

 

Quante monete riesci a poggiare sulla clavicola senza farle cadere? Dalla Cina arriva la nuova tendenza dell’estate e sui social è già boom. Gli esperti puntano il dito: si esalta ancora una volta la magrezza eccessiva. Sembrerebbe, infatti, che più sono le monete accumulate e più si è vicini al l’ideale di donna o uomo “skinny”. A dare il via a questa nuova folle moda è il Social cinese weibo.com. Non solo monete: sulle clavicole si poggia qualsiasi cosa dalle caramelle alle uova fino a arrivare ai mini dildo. L’obiettivo è far vedere le ossa sporgenti ed essere orgogliosi della propria magrezza. L’hashtag usato è #collarbone. Donne, uomini, ragazze e ragazzi tutti impazziti per questo nuovo gioco del momento, pronti a scattare un selfie e mettere in rete lo scatto che più li rappresenta. Davvero è solo un gioco?

Durante il periodo estivo negli ultimi anni sono state diverse le tendenze che celebravano la magrezza: dal “Thigh gap” l’ossessione dello spazio tra una coscia e l’altra, al “bikini bridge” ovvero il ponte che riguarda la parte inferiore del bikini che si forma quando si hanno le ossa dell’anca molto sporgenti. Quest’ultima tendenza ha coinvolto anche vip come Rihanna, Heidi Klum e la nostra italianissima Alessia Marcuzzi. Tutte queste mode finiscono nella grande famiglia della “thinispiration” (ispirazione alla magrezza) richiamata e osannata sui siti “pro ana”.
In uno dei blog pro anoressia si legge:”Come è andato il weekend? Beh, sono riuscita a controllarmi, nonostante mia madre mi abbia beccata mentre buttavo via tutto un piatto di pasta. Io me la son cavata con un “Non avevo fame”. Altroché se ne avevo… erano degli spaghetti invitanti con funghi… Ma io no, non mi sono lasciata andare, ho pensato ad Ana, ho stretto i denti e ho buttato via tutto prima di assaggiarne anche solo una forchettata. Perché ho deciso di dimagrire, di bere soltanto, e di non inghiottire più nulla.”

Per limitare questo fenomeno lo scorso anno Michela Marzano avevano avanzato una proposta di legge che puniva con il carcere e multe salatissime autrici di blog che istigano all’anoressia e alla bulimia scatenando non poche polemiche. Hashtag come #proana e #promia erano stati bannati su Social come Instagram per non favorire lo scambio di foto che inneggiavano ai disturbi alimentari. Oggi, per circuire questo divieto, ci sono nuovi hashtag #proanaa, #proanaandmia o #proanaaa dove troviamo migliaia di foto di donne di una magrezza patologica, da fare impressione. Questi sono i modelli di una generazione che vede nell’essere magri una via per arrivare prima al successo, per essere accettati, una strada che simboleggia forza e caparbietà. Molte di loro però non sanno che l’anoressia non è un gioco e di anoressia, se non curata e presa in tempo, si può anche morire.

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