“Quando uno è in difficoltà e ha delle grane con la casa discografica come il signor Piero Pelù, allora ‘dagli’ al Salvini per farsi un po’ di pubblicità”. Sono le parole del segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite de La Zanzara (Radio24), a proposito delle dure critiche del cantante toscano sulla politica del leader del Carroccio. “Mi critica anche Erriquez dei Bandabardò? Non ho il piacere di conoscerlo, ma è un poveretto. Questi cantanti che mi attaccano non vendono più dischi e hanno bisogno di fare un po’ di cinema. Fedez è un caso a parte, perché lui vende molti dischi, pure mio figlio è andato al suo concerto. Fedez ha un problema suo, cosa vuoi fare? Di fronte a lui i Frank Sinatra, i Louis Armstrong, i Fabrizio De Andrè impallidiscono. Quindi, non posso discutere con cotanto personaggio. E’ la classica spocchia culturale di certa sinistra” – continua – “per cui non puoi fare cinema, scrivere poesie, fare teatro se non sei di sinistra. Hanno infatti attaccato Celentano e Jovanotti, che in un tweet aveva invitato al dialogo con me. Alle festa della Fiom a Bergamo e avevano invitato un rappresentante della Lega. Apriti cielo! Si è scatenato un putiferio e hanno dovuto annullare il dibattito. Sono mentalmente ristretti certi personaggi. Giustificare i Pelù, i Fedez, gli Erriquez, quel fenomeno della Bandabardò, può portare ad esempio ad aggredire tre leghisti che erano a Bussoleno con il loro gazebo“. Salvini fa poi una gaffe, chiamando “Chiara” il ministro Maria Elena Boschi e attacca indiscriminatamente il governo Renzi, il Pd romano e la politica UE. Smentisce una fusione con Forza Italia e una sua candidatura a sindaco di Milano. Poi loda la manifestazione di Pontida e il Family Day, definito “bellissimo”. Caustico commento su Ignazio Marino: “Per lui la destra deve tornare nelle fogne e nessuno dice niente. Questo signore ha dei problemi. A me la Boldrini rompe continuamente le palle per una ruspa, che viene usata da decenni per sistemare le strade. Un modellino di ruspa ce l’ha anche mio figlio naturalmente” di Gisella Ruccia
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