Bolzano ha un nuovo sindaco da un mese, ma potrebbe finire commissariata. Luigi Spagnolli (Pd), in realtà rieletto per la terza volta, è arrivato infatti in consiglio comunale e non ha trovato i voti per una maggioranza per dare l’ok alla nuova giunta. A mancare è stato il voto di una esponente della Südtiroler Volkspartei, Anna Pitarelli, e così il sindaco ha ottenuto solo 22 sì contro 23 no. E proprio oggi, 25 giugno, scade il termine previsto dalla legge elettorale per la formazione della giunta. Così per Spagnolli è ora iniziata una corsa contro il tempo per tentare di trovare un modo per avviare la legislatura.
I giornali locali altoatesini parlano di “colpo di scena” poiché la decisione della Pitarelli non era stata comunicata alla Svp – che fa parte formalmente della coalizione che ha sostenuto Spagnolli alle elezioni – e perché la stessa consigliera aveva votato insieme al resto dei consiglieri di maggioranza per l’elezione del presidente del consiglio comunale. “E’ una manovra per avere di sicuro il commissario e aprire la strada all’operazione Benko” dice il sindaco all’Alto Adige. L’operazione Benko è cruciale in questa partita politica, anche se per chi non è bolzanino non dice niente.
René Benko è un tycoon austriaco di 38 anni: è considerato uno dei 50 uomini più ricchi del suo Paese perché proprietario del più grande gruppo privato austriaco attivo nel settore immobiliare, peraltro condannato in via definitiva per tentata corruzione. A Bolzano si parla lui da tempo, nel bene e nel male, per le sue operazioni in città. Tra queste la costruzione di un megastore multipiano vicino al duomo. Ma non solo. Tanto che esiste una pagina facebook che si chiama “Benko che compra cose”. Tra queste spunta anche “Benko compra la destra e la sinistra per costruire il nuovo centro. Commerciale”.
Le operazioni di Benko, dunque, sono diventate tema di campagna elettorale. E tra le liste della Svp c’era anche una pattuglia di cosiddetti “benkiani”. E tra questi c’era anche Anna Pitarelli, la “franca tiratrice” di Spagnolli. Il sindaco è in mezzo al fuoco incrociato tra le varie anime della sua coalizione. Chi è apertamente “anti Benko” sono i Verdi guidati da Cecilia Stefanelli. E il primo cittadino, peraltro arrivato in municipio dopo un ballottaggio con altissima astensione, ha dovuto passare molto del tempo trascorso dal giorno della sua rielezione per trovare una quadra dentro la sua coalizione, tanto da chiedere una “tregua” di un paio di mesi per rinviare la questione all’autunno e eventualmente far passare da un referendum. Ma la tregua evidentemente non c’è stata.